Salute

Povertà e Malattie Cardiache: Un Allerta per gli Stati Uniti

2024-09-30

Autore: Maria

Uno studio americano recentemente pubblicato ha rivelato che le persone appartenenti alle fasce socioeconomiche più fragili hanno un rischio significativamente maggiore di morire a causa di malattie cardiache. Questa correlazione è principalmente attribuibile a comportamenti di vita poco salutari e a condizioni fisiche precarie, come il fumo, la sedentarietà, l'abuso di alcol e l'obesità.

Negli Stati Uniti, la cardiopatia ischemica è la forma più comune di malattia cardiaca e rappresenta la principale causa di morte secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Questa malattia si verifica quando i vasi sanguigni si ostruiscono a causa dell'accumulo di placca, limitando il flusso sanguigno verso il cuore e il resto del corpo. Le statistiche mostrano che le persone con un basso livello socioeconomico sono esposte a un rischio maggiore di sviluppare e morire per malattie cardiache rispetto a quelle più benestanti.

I principali fattori di rischio: fumo, sedentarietà, alcol e obesità

La ricerca condotta ha messo in evidenza che le disuguaglianze socioeconomiche influenzano pesantemente la mortalità per malattie cardiache nella popolazione generale. Comportamenti come il fumo, la mancanza di attività fisica, il consumo eccessivo di alcol e l’obesità contribuiscono a oltre la metà delle disparità nella mortalità per questa malattia tra le diverse classi sociali.

Variazioni nel rischio tra uomini e donne

Inoltre, il peso di questi fattori di rischio varia notevolmente tra uomini e donne. Negli uomini, i fattori di rischio spiegano il 74 percento della differenza nel rischio di morte per malattie cardiache. Il fumo si rivela essere il principale fattore di rischio, contribuiendo al 29 percento del rischio totale, seguito dall’attività fisica (27 percento) e dall’abuso di alcol (12 percento), mentre l’obesità incide per il 5 percento.

D’altra parte, per le donne, questi fattori spiegano il 61 percento delle disparità nel rischio di malattie cardiache, con l’attività fisica che emerge come il fattore più influente (26 percento della disuguaglianza), seguita da fumo e alcol (16 e 14 percento rispettivamente), e anche in questo caso l’obesità contribuisce solo per un modesto 5 percento.

La necessità di politiche sanitarie incisive

L’autore dello studio, Yachen Zhu, ha sollecitato un intervento immediato attraverso politiche di sanità pubblica che mirino a combattere questi comportamenti nocivi. "È fondamentale che vengano attuate politiche e interventi efficaci che affrontino questi stili di vita, sia individualmente che collettivamente, per ridurre queste disparità", ha detto Zhu.

La ricerca include l'analisi di oltre 500.000 adulti statunitensi e suggerisce che il superamento delle barriere socioeconomiche sia cruciale per migliorare la salute cardiaca e ridurre il numero di decessi legati a queste patologie nel futuro. Le autorità sanitarie sono quindi chiamate a prendere seriamente in considerazione questi risultati per sviluppare programmi di prevenzione mirati.