Finanze

Prezzi del gas alle stelle: l'Europa fa i conti con la crisi!

2025-01-02

Autore: Luca

Il mercato del gas naturale in Europa è tornato a creare tensione, con i prezzi che hanno sorpassato la soglia dei 50 euro per megawattora, un livello che non si vedeva da ottobre 2023. Questo incremento è alimentato non solo dall'aria gelida, ma anche dal blocco delle forniture russe in transito dall'Ucraina, che sta scatenando ulteriori preoccupazioni nel settore energetico. L'interruzione, programmata da tempo, ha indotto i paesi europei a rafforzare i propri piani di emergenza energetica.

Italia salva grazie alle scorte, ma le bollette volano!

Attualmente, l'Italia sembra al sicuro: i magazzini energetici sono adeguati e il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha rassicurato sulla solidità delle riserve. Tuttavia, la situazione delle bollette è ben diversa. Le nuove manovre fiscali, abbinate all’instabilità dei prezzi globali, potrebbero far lievitare drasticamente i costi per i consumatori.

In questo contesto, la partenza di una nuova nave rigassificatrice a Ravenna rappresenta una mossa strategica cruciale. Questo progetto mira ad aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto, fornendo così una maggiore sicurezza energetica per affrontare eventuali fluttuazioni future dei mercati.

Un'ondata speculativa investe i mercati

Il freddo invernale, pur contribuendo alla situazione attuale, è solo uno dei tasselli del mosaico. Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, le cause vanno ricercate nella geopolitica e nelle speculazioni sui mercati, complicate ulteriormente dal non rinnovo del contratto tra Russia e Ucraina. Questo squilibrio ha portato a un'inarrestabile crescita della domanda, spingendo i prezzi in alto.

Al contempo, i flussi alternativi di gas, provenienti principalmente da Norvegia e Stati Uniti, stanno contribuendo a stabilizzare i prezzi, ma la capacità di attuare rapidamente misure di emergenza rimane fondamentale.

Bollette in aumento: la previsione per il 2025

L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha avvisato che, nel primo trimestre del 2025, i costi della luce aumenteranno del 18,2% per i clienti in maggior tutela, colpendo circa 3,4 milioni di utenti, inclusi ultra 75enni e percettori di bonus sociale.

L'addio definitivo al gas russo in Europa

Il primo gennaio 2025 ha segnato un cambiamento storico con la cessazione dei flussi di gas attraverso l'Ucraina, un vero e proprio colpo di scena atteso. Un portavoce della Commissione Europea ha affermato che le infrastrutture europee sono pronte a sfruttare forniture da fonti alternative grazie alle nuove capacità di importazione di gas naturale liquefatto (GNL). Gazprom, nel frattempo, fronteggerà enormi perdite finanziarie, mentre l'Ucraina subirà una perdita di circa un miliardo di dollari all'anno in tariffe di transito — un costo che ricadrà inevitabilmente sui consumatori.

L'impatto di questa interruzione è stato sottolineato dal ministro dell'Energia ucraino, German Galushchenko: "Abbiamo interrotto il transito del gas russo. Questo è un evento storico!". La situazione attuale richiede quindi attenzione e reattività da parte dei governi europei per garantire un inverno sereno e una strategia energetica sostenibile per il futuro.