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Putin, l'asse con Hezbollah e il nuovo ruolo di Mosca (che non piace agli Usa) nella pace tra Israele e Libano

2024-11-22

Autore: Luca

Le recenti incursioni delle forze armate israeliane in Libano hanno rivelato una situazione inaspettata per l'IDF (Forze di Difesa Israeliane). Infatti, è emerso un aumento sorprendente del numero di armi russe in possesso dei miliziani di Hezbollah. Secondo le fonti del Wall Street Journal, nel sud del Libano, dove gli scontri tra Tsahal e Hezbollah sono intensificati, la popolazione è costretta a fuggire dai villaggi devastati.

Israele ha scoperto che le armi di produzione russa in possesso del Partito di Dio non solo sono più numerose del previsto, ma sono anche tecnicamente avanzate. Tra queste spicca il missile anticarro Kornet, un armamento che ha incrementato notevolmente le capacità militari di Hezbollah dal 2006.

Il rapporto tra Mosca e Hezbollah è diventato così significativo che gli Stati Uniti hanno iniziato a temere un’influenza russa nel potenziale accordo di pace tra Israele e Libano. Nel corso degli anni, i legami tra Russia e Hezbollah si sono rafforzati, trasformandosi in una sorta di alleanza strategica, in particolare a seguito dell'intervento russo in Siria a sostegno di Bashar al Assad. Questo intervento ha permesso a Hezbollah di ricevere supporto militare e di coordinare attacchi insieme all’aviazione russa.

In un contesto di crescente tensione, il conflitto tra Israele e Hamas ha ulteriormente enfatizzato il ruolo di Mosca nel Medio Oriente. Le fonti statunitensi hanno recentemente rivelato piani dell'ex Gruppo Wagner per rifornire Hezbollah di sofisticati sistemi di difesa aerea, come il Pantsir. Questo approfondisce le preoccupazioni americane riguardo ai legami tra i mercenari russi e Hezbollah, già noti durante la guerra in Siria.

Inoltre, ci sono state segnalazioni di contatti tra Hezbollah e altre entità russe, riguardanti forniture di armi, incluso un missile antinave russo, il Yakhont, in grado di colpire anche i giacimenti di gas israeliani nel Mediterraneo.

L'attuale governo israeliano sta quindi rivalutando i propri rapporti con Mosca. Dopo un periodo di tensioni dovute al sostegno di Israele all'Ucraina, sia il premier Netanyahu che il ministro degli Esteri Saar hanno riconosciuto l'importanza di coinvolgere la Russia nei negoziati di pace con il Libano. Tuttavia, questa prospettiva non piace né alla Francia né agli Stati Uniti, che vedono l’ingresso della Russia come una minaccia alla loro influenza nella regione.

Infine, la questione di un possibile coinvolgimento della Russia nel conflitto mediorientale potrebbe riemergere nel panorama politico americano, specialmente in caso di un ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, dove figure come Tulsi Gabbard, percepita come simpatizzante di Putin, potrebbero guadagnare potere. La dinamica tra Mosca, Hezbollah e il conflitto israelo-libanese rimane dunque un punto cruciale per il futuro della stabilità nella regione.