Intrattenimento

Ricky Gianco e Adriano Celentano: "Un despota geniale... e un gran paraculo! Mi ha rubato una canzone!"

2024-10-12

Autore: Alessandra

Ricky Gianco, una figura leggendaria della musica italiana, ha recentemente condiviso alcuni aneddoti in un'intervista esclusiva, rivelando dettagli affascinanti sulla sua vita nel Clan di Adriano Celentano. All'età di oltre ottant'anni, Gianco ripercorre la sua carriera, iniziata nel 1954 quando si esibì per la prima volta a Varazze. Ha scritto brani indimenticabili tra cui 'Pregherò', 'Sei rimasta sola', 'Pietre', 'Pugni chiusi' e 'Il vento dell’Est'.

In un'intervista a La Stampa, Gianco spiega la sua passione per il rock: "Sono sempre stato un ribelle, fin da bambino. Volevo rompere con la cultura ottocentesca che permeava il nostro Paese. All'epoca, il rock era un genere sconosciuto, per ascoltarlo dovevi sintonizzarti su Radio Luxembourg e andare a Lugano per trovare dischi".

Il Clan e la Corte di Celentano

Gianco è stato uno dei fondatori del Clan di Adriano Celentano, ma ha preferito abbandonarlo piuttosto rapidamente. Con la polemica attuale tra Celentano e Teo Teocoli, Gianco condivide le sue motivazioni: "Non era un clan, era una corte con un sovrano. Non mi piaceva essere un cortigiano, nemmeno se quel cortigiano era un genio come Adriano. Dopo un anno e mezzo ho lasciato: Celentano voleva che trascorressimo l'estate con lui mentre girava un film. Io avevo la mia vita da vivere, una fidanzata e una nuova auto. Volevo esplorare il mondo, non passare il tempo al bar sotto casa".

Il Sottotono e il Grande Affare

Gianco svela un episodio ironico legato al suo rapporto con Celentano: "La canzone 'Pregherò' doveva essere mia, ma dopo due mesi di incertezze, Celentano decise di registrarla. Era convinto che il suo successo avrebbe trascinato anche il mio seguito, 'Tu vedrai'. Ma, come sempre, Adriano cercava di accaparrarsi il merito. Un grande paraculo! Malgrado tutto, gli voglio bene. Tuttavia, non ci sentiamo da anni".

L'Incredibile Sequestro nel Camerino

Gianco racconta un episodio esilarante del suo passato: "Ricordo un aneddoto sul sequestro in camerino. Adriano finse un incidente e mi passò la sua canzone 'Stai lontana da me'. I cantanti melodici come Teddy Reno e Claudio Villa mi tendettero un agguato, accusandomi di corruzione. Riuscii a scappare e a esibirmi, mentre loro si presentarono sul palco con scuse ridicole!".

Un Tributo a Luigi Tenco

Infine, Gianco ricorda il grande Luigi Tenco, sottolineando come la scena musicale italiana fosse ricca di talenti e rivalità. Questi ricordi non solo evocano nostalgia, ma evidenziano anche la complessità dei rapporti personali e professionali nel mondo della musica degli anni '60. La storia di Ricky Gianco è solo una parte di un'epoca affascinante che continua a influenzare generazioni di artisti.