Sabato, le strade di Seul sono state teatro di imponenti manifestazioni, con migliaia di cittadini sudcoreani che hanno preso parte a un evento carico di tensione politica. Questo accadimento segue il clamoroso tentativo fallito di arrestare l'ex presidente Yoon Suk Yeol, accusato di "ribellione" dopo un controverso tentativo di imporre la legge marziale all'inizio di dicembre.

I manifestanti si sono divisi in due gruppi distinti: da un lato, coloro che chiedono l'arresto di Yoon e la sua condanna per le sue azioni; dall'altro, i suoi sostenitori, che rivendicano la necessità di annullare il suo licenziamento, approvato dall'Assemblea nazionale. La situazione si è intensificata quando il più grande sindacato sudcoreano (Kctu) ha tentato di sfilare verso la residenza di Yoon, ma è stato repentinamente bloccato dalla polizia, che ha riportato due arresti e diversi feriti tra i manifestanti.

La tensione in Corea del Sud è palpabile, con i cittadini che si trovano a fronteggiare questioni di giustizia e stabilità politica. La divisione tra i sostenitori e detrattori di Yoon mette in luce la fragilità della democrazia in un momento critico, con la società sudcoreana che si spacca sotto il peso delle controversie politiche. Molti esperti avvertono che il futuro della Corea del Sud potrebbe dipendere dall'evolversi di queste manifestazioni e dalla reazione del governo.

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