Nella notte tra giovedì e venerdì, la Romania ha assistito a un grave incidente di violazione dello spazio aereo, quando un drone russo ha colpito obiettivi civili e infrastrutture portuali vicine al confine. Questo attacco ha portato al decollo di quattro aerei da combattimento della Nato. Secondo un report di Newsweek, riportando informazioni dall'agenzia Agerpres, un drone potrebbe aver sorvolato per meno di tre minuti il territorio rumeno intorno alle 3 del mattino.

Il Ministero della Difesa rumeno ha reagito prontamente, schierando due jet F-16 dell'Aeronautica rumena e due jet F-18 dell'Aeronautica spagnola, che sono decollati rispettivamente all'1.52 e alle 3.22. Tutti i velivoli sono rientrati alle loro basi intorno alle 4 del mattino. La Romania ha condannato l'attacco russo, definendolo ingiustificato e una grave violazione del diritto internazionale, e ha annunciato l'avvio di indagini con squadre aeree e terrestri.

Nel contesto del conflitto, i droni continuano a giocare un ruolo cruciale. Le forze ucraine hanno riportato di aver abbattuto 24 dei 32 droni Shahed russi. Un dato interessante è che uno di questi droni era equipaggiato con Starlink, il sistema di internet satellitare dell'azienda SpaceX, impiegato dall'Ucraina fin dall'inizio della guerra per le comunicazioni e il controllo dei droni stessi. Sorprendentemente, l'esercito ucraino ha scoperto che i russi stavano utilizzando terminali Starlink lungo le linee di combattimento, nonostante SpaceX abbia dichiarato di non aver venduto il servizio in Russia.

Intanto, la Nato continua a monitorare la situazione, avvisando che i suoi jet saranno attivati in caso di movimenti inopportuni di aerei russi nello spazio aereo alleato. L’alleanza ha ribadito l’impegno a proteggere i suoi membri dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, alimentando preoccupazioni di un possibile conflitto esteso.