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Salvini Difende Netanyahu: "I Veri Criminali Sono Altri"

2024-11-22

Autore: Maria

La recente decisione della Corte Penale Internazionale dell'Aia riguardo Benjamin Netanyahu ha suscitato polemiche in tutta Europa. Il primo ministro israeliano e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, sono stati oggetto di un mandato di arresto internazionale, evento che ha diviso l'Unione Europea.

Di fronte a questa situazione, Matteo Salvini ha espresso la sua posizione durante l'assemblea nazionale di Anci, affermando: "Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". Salvini ha inoltre specificato che considerare Netanyahu un criminale di guerra rappresenta un’ingiustizia, considerando che Israele è da lungo tempo sotto attacco e i suoi cittadini vivono nel terrore quotidiano.

Anche Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha commentato la questione, definendo la sentenza dell'Aia come "sbagliata". Crosetto ha evidenziato che mettere sullo stesso piano Netanyahu e coloro che hanno perpetrato attacchi contro Israele, uccidendo innocenti, è inaccettabile. Tuttavia, ha ribadito che l'Italia è obbligata a rispettare il diritto internazionale: "Se arrivassero in Italia dovremmo arrestarli", ha spiegato, chiarendo che ciò non è una questione politica.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha sostenuto che l'Italia deve rispettare la Corte, ma sarà necessaria un'analisi approfondita delle motivazioni che hanno portato a questa decisione. Inoltre, ha menzionato che il G7 Esteri in programma a Fiuggi sarà un'occasione per discutere ulteriormente della questione con alleati.

Paesi come Irlanda, Danimarca, Regno Unito e Spagna hanno espresso chiaramente la loro intenzione di arrestare Netanyahu se dovesse entrare nei loro territori, mentre la Germania si è mostrata più cauta, prendendo atto della decisione, ma rimandando eventuali azioni a una futura visita.

Infine, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha definito il mandato della Corte come "sfacciato e inaccettabile", offrendo a Netanyahu garanzie di sicurezza in Ungheria.

Le reazioni internazionali continuano a moltiplicarsi, con critiche anche dagli Stati Uniti, dove il presidente Joe Biden ha espresso dei dubbi sulla sentenza. Da parte della Santa Sede, invece, non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali. Questo complesso scenario politico sottolinea l'importanza della diplomazia e della cooperazione internazionale nel gestire questioni delicate come questa.