Salute

Sanità al Collasso: Il 2025 Inizia con Confusione e Attese Incredibili

2024-12-31

Autore: Sofia

"Ai pazienti chiediamo di pazientare": è questo l’avviso che accoglie chi in questi giorni si reca presso gli ambulatori dei propri medici. La recente bocciatura del decreto Tariffe ha scatenato il caos nel sistema sanitario italiano, costringendo le Regioni a rivedere i sistemi di prenotazione di visite ed esami già aggiornati ai nuovi nomenclatori. Ma facciamo un passo indietro per comprendere le radici di questo disastro.

L'Annullamento del Decreto Tariffe

Il 30 dicembre 2023 doveva entrare in vigore un nuovo decreto che introduceva aggiornamenti importanti per il tariffario di visite ed esami, con nuove prestazioni da includere nel sistema sanitario nazionale, che sarebbero risultate gratuite o soggette a ticket. Tuttavia, un ricorso presentato dagli operatori della sanità privata ha portato il tribunale amministrativo del Lazio a sollevare dubbi di incostituzionalità sul testo.

La situazione è diventata surreale: le Regioni avevano già implementato i nuovi codici per le prestazioni, ma ora il Ministero della Salute deve tornare ai vecchi codici per le prenotazioni, in attesa di una decisione definitiva che arriverà solo a fine gennaio. Questo comporta enormi disagi, dato che quotidianamente vengono effettuate circa 200.000 prenotazioni, e un fermo anche di pochi giorni potrà aggravare i tempi di attesa già biblici.

Rivoluzione Sanitaria Bloccata

I sindacati dei medici hanno chiesto alle Regioni di spiegare ai cittadini i disservizi causati dall’introduzione del catalogo unico regionale (CUR) delle prestazioni specialistiche e dai "nuovi LEA". Anche se le criticità non dipendono dai medici prescrittori, i disservizi sono stati evidenti, con disallineamenti che hanno creato confusione tra i vari CUP aziendali e regionali. "Si sono già verificati disservizi e ci sono stati segnalazioni di ritardi nelle approvazioni delle prestazioni" ha dichiarato Claudia Felici, rappresentante del sindacato SMI nel Lazio. "Le difficoltà riguardano le tariffe, la dematerializzazione delle prestazioni e i codici di erogazione, che rendono complicata la gestione delle prenotazioni" ha aggiunto Marina Pace, vice segretario del SMI Lazio.

Ma quanto ci vorrà per uscire da questo caos? Dopo otto anni di rinvii, i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che includono prestazioni come la Procreazione Medicalmente Assistita e nuove terapie oncologiche, dovrebbero già essere disponibili. Tuttavia, la crisi legata all'aggiornamento delle tariffe lascia tutto in sospeso.

Il 28 gennaio è stata programmata un’udienza collegiale: i giudici del Tar del Lazio dovranno discutere della sospensiva e delle lamentele delle strutture private, che denunciano un taglio dei rimborsi fino al 70%. I legali del Ministero della Salute stanno preparando una strategia d’emergenza, mirando a salvaguardare il nomenclatore e apportare un "intervento chirurgico" sul decreto per evitare ancor più disagi ai cittadini e ai professionisti della salute.

In attesa di sviluppi, i pazienti possono solo sperare che la situazione migliori. La gestione della salute pubblica deve necessariamente ritornare al centro del dibattito politico, affinché un futuro più sereno possa finalmente materializzarsi per tutta la popolazione.