
Sara Campanella, Stefano Argentino in cella: "Molto provato, vuole morire"
2025-04-05
Autore: Giovanni
Da quattro giorni Stefano Argentino, il giovane reo confesso dell'omicidio di Sara Campanella, "non mangia, non beve e insiste nella propria volontà di voler morire". A dirlo è l'avvocato Stefano Andolina, legale di Argentino, il quale ha confessato di aver accoltellato a morte lunedì scorso a Messina la studentessa 22enne originaria di Misilmeri (Palermo).
Secondo quanto riportato, l’avvocato ha dichiarato: "Ho trovato un ragazzo molto provato. Sta male, da quattro giorni non mangia e non beve, è in uno stato di shock profondo e non riesce a comunicare. Gli agenti della Polizia penitenziaria ci hanno chiesto di convincerlo a mangiare, ma la sua mente è sopraffatta dai sensi di colpa e dalla disperazione".
Ieri, durante l’autopsia eseguita al Policlinico di Palermo, il team legale ha incontrato il proprio assistito. "È stato un incontro necessario per instaurare un rapporto di fiducia - racconta Andolina -. Abbiamo cercato di rassicurarlo e nei prossimi giorni discuteremo con lui i dettagli di quanto accaduto".
Nel frattempo, la madre di Stefano, Daniela Santoro, ha volontariamente rilasciato dichiarazioni ai carabinieri, che stanno indagando sull’omicidio sotto la supervisione della Procura di Messina. Secondo il legale, la madre è stata fondamentale nel tentativo di salvare il figlio dal suo stesso dolore: "Stefano ha confessato alla madre di voler togliersi la vita subito dopo il delitto. È un segno del suo profondo pentimento".
Il racconto della madre è toccante. "Dopo aver ricevuto una telefonata da Stefano nei momenti successivi al delitto, in cui esprimeva la sua intenzione di farla finita, Daniela ha deciso di andare a Messina. Non per aiutarlo a fuggire, ma per cercare diSalvarlo dalla sua disperazione. Ha mantenuto il contatto telefonico durante il viaggio, pregando che non commettesse gesti estremi".
Le indagini continuano e nuovi dettagli emergono sul caso. Secondo fonti investigative, Sara Campanella sarebbe stata vittima di una violenza premeditata, con almeno cinque coltellate ricevute tra schiena e collo. La società e i media si interrogano su come eventi così tragici possano accadere e si fa sempre più forte il dibattito sul femminicidio e sulla necessità di interventi più incisivi per proteggere le vittime di violenza.