Sciopero Cerved Credit Management: la solidità dei lavoratori in gioco il 19 dicembre
2024-12-17
Autore: Chiara
Il 19 dicembre, i lavoratori del Gruppo CERVED sono convocati a uno sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS. Questa mobilitazione si inserisce in un contesto di crescente tensione all'interno dell'azienda, dove le nuove politiche di gestione stanno sollevando forti preoccupazioni tra i dipendenti.
La FISAC CGIL ha espresso il suo pieno sostegno per le motivazioni alla base dello sciopero, che mirano a fermare il progetto controverso del "Performance Improvement Plan" (P.I.P.) del top management. Questa iniziativa ha suscitato il malcontento tra i lavoratori, preoccupati per la propria sicurezza lavorativa e per un approccio che potrebbe compromettere le loro professionalità.
Cerved Credit Management, un leader nel settore della fornitura di informazioni e servizi basati su banche dati commerciali, sta cercando di trasformarsi in una piattaforma tecnologica avanzata. Questo cambiamento, però, comporta non solo la modifica del modello di servizio e della presenza territoriale, ma anche il licenziamento di centinaia di consulenti. Più di cento lavoratori della rete commerciale sono stati licenziati senza preavviso, tramite una semplice comunicazione PEC, lasciando molti in una situazione precaria.
Gli attuali processi interni, come il P.I.P., pongono il personale in una posizione vulnerabile, in quanto le valutazioni riguardanti le performance sono imposte unilateralmente dall'azienda. I criteri di valutazione sono troppo severi e non contestabili, creando un clima di ansia e incertezza tra i dipendenti, costretti a sottostare a percorsi di recupero definiti dall'azienda stessa.
Attese queste problematiche, il 19 dicembre il personale parteciperà a manifestazioni di protesta presso le sedi Cerved. La speranza è di dar vita a un confronto costruttivo con la dirigenza, portando avanti un programma che favorisca la formazione e lo sviluppo professionale nel pieno rispetto delle normative contrattuali.
In un contesto economico già fragile, le famiglie dei lavoratori sono ora più che mai a rischio, rendendo questa mobilitazione essenziale per la difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori.
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