Sciopero storico dei medici e infermieri: 1,2 milioni di prestazioni a rischio! Ecco perché non possiamo ignorarlo!
2024-11-20
Autore: Giovanni
Inizia oggi, mercoledì 20 novembre, lo sciopero nazionale di 24 ore indetto da medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie. Circa 1,2 milioni di prestazioni sanitarie potrebbero saltare in tutta Italia, un numero allarmante che sta già sollevando il malcontento tra i pazienti. I principali sindacati, Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, hanno proclamato l'astensione dal lavoro, organizzando una grande manifestazione a Roma in Piazza Santi Apostoli contro i tagli previsti dalla recente Manovra finanziaria, che stanno mettendo a rischio la salute pubblica.
Secondo i sindacati, potrebbero essere a rischio servizi essenziali come 50.000 esami radiografici, 15.000 interventi chirurgici programmati e 100.000 visite specialistiche, mentre le prestazioni d'urgenza rimarranno garantite.
Le ragioni alla base di questa protesta sono molteplici. Innanzitutto, la questione dei contratti di lavoro, con risorse dichiarate "assolutamente insufficienti" anche per l'ospedale privato, è stata uno dei focolai della contestazione. A ciò si aggiungono la mancata detassazione di una parte della retribuzione e l'assenza di riforme necessarie come la depenalizzazione dell'atto medico.
Un altro punto critico è la carenza di personale, aggravata dalla mancanza di assunzioni immediate. I sindacati chiedono anche l'introduzione di misure per garantire la sicurezza negli ospedali, come la creazione di Presidi di Pubblica Sicurezza, oltre a una riforma completa delle cure ospedaliere e territoriali.
Le adesioni allo sciopero sono impressionanti, con percentuali che raggiungono l'85%, come riferiscono Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed. Questo è un chiaro segnale delle condizioni di lavoro inaccettabili che deve spingere il governo a prendere seri provvedimenti. I professionisti della sanità non possono più essere ignorati e questa mobilitazione rappresenta un appello diretto all'azione per migliorare il sistema sanitario italiano.
La situazione è critica, e se non ci saranno cambiamenti immediati, il rischio è che le prestazioni sanitarie di cui tanti italiani hanno bisogno possano essere compromesse ulteriormente. La lotta per condizioni di lavoro dignitose è ora più che mai urgente!