Un recente studio pubblicato su Nature Medicine ha rivelato dati allarmanti riguardo gli effetti del Covid-19 grave sul cervello umano. I ricercatori britannici hanno scoperto che le conseguenze di un'infezione severa possono portare a un invecchiamento cognitivo equivalente a 20 anni. Questo fenomeno è emerso da un'analisi condotta su 351 pazienti ricoverati per Covid-19, i cui biomarcatori sanguigni e scansioni di risonanza magnetica sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo di 2.927 individui, opportunamente abbinati per età, sesso e altre variabili significative.

A oltre un anno dall'infezione, i pazienti hanno mostrato segni evidenti di declino cognitivo e danni cerebrali. È stata osservata una significativa riduzione del volume della materia grigia, un cambiamento che normalmente si associerebbe a due decenni di invecchiamento naturale del cervello. Questo studio sottolinea l'importanza di un monitoraggio a lungo termine per coloro che hanno sofferto di forme gravi di Covid-19.

Ma non è tutto: l'impatto del virus non si limita solo alla salute fisica, ma si estende anche al benessere mentale dei pazienti, molti dei quali riportano sintomi come ansia e depressione.

Le scoperte evidenziano il bisogno urgente di una maggiore ricerca per capire le implicazioni neuropsicologiche del Covid-19 e per sviluppare strategie di intervento che possano alleviare i danni cognitivi a lungo termine. È tempo di affrontare con serietà l'eredità invisibile lasciata dalla pandemia!