Scopri il "modello Palermo": l'innovativo approccio alla cura delle patologie infettive per migranti e popolazioni vulnerabili
2024-12-16
Autore: Marco
La lotta contro le patologie infettive tra le popolazioni vulnerabili e migranti è stata al centro di un importante incontro di tre giorni tenutosi presso l'Arnas Civico di Palermo. Questo evento ha riunito esperti provenienti da tutta Europa, tra cui rappresentanti dell'European Centre for Disease Prevention and Control e dell'European Aids Clinical Society, insieme a membri del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità. L'obiettivo principale era valutare e approfondire il "modello Palermo" nella gestione delle malattie infettive che colpiscono i migranti in arrivo in Europa.
Ad aprile, l'Arnas Civico ha ricevuto un riconoscimento internazionale per il suo modello organizzativo e assistenziale, considerato una best practice nel settore. Questo successo è il risultato degli sforzi del Dipartimento di Patologie Infettive, guidato da Tullio Prestileo. La struttura è stata scelta come punto di riferimento per analizzare la metodologia del "modello Palermo" e il suo impatto sui servizi sanitari.
Tra i partecipanti all'evento, esperti di fama mondiale come Joelle Verluyten e Jurgen Rockstroh, noto per le sue ricerche sull'HIV e sulle epatiti B (HBV) e C (HCV), hanno condiviso le loro preziose esperienze. Sono stati presenti anche esperti da centri clinici in Grecia, Malta e Cipro, che hanno riportato sulle sfide quotidiane nella cura dei migranti.
Walter Messina, direttore generale dell'Arnas, ha espresso il suo apprezzamento per l'impegno del personale e ha evidenziato l'importanza di approcci collaborativi per migliorare la salute dei migranti e delle comunità vulnerabili. Ha sottolineato che il progetto "Ospedale per tutti" è fondamentale per garantire l'accesso a cure di qualità per tutti, senza discriminazioni.
Salvatore Corrao e Antonio Maiorana, rispettivamente capo dipartimento di Medicina Clinica e direttore dell'UOC di Ginecologia e Ostetricia, hanno contribuito attivamente al workshop, portando la loro esperienza e competenza. Anche le ONG e le organizzazioni del terzo settore hanno avuto un ruolo rilevante, promuovendo la sinergia tra le istituzioni ed offrendo servizi di mediazione culturale, essenziali per una corretta assistenza medica ai migranti.
Un elemento fondamentale nel team dell'Unità Operativa delle Patologie Infettive è la dottoressa Lucia Siracusa, esperta di medicina transculturale, che sta supervisando programmi di formazione per studenti e medici di Palermo e di altre nazioni europee, tra cui Portogallo e Francia. La collaborazione tra professionisti del settore salute e organizzazioni di volontariato sta dimostrando di essere un fattore chiave per far fronte alle complesse esigenze delle popolazioni migranti.
Con iniziative come queste, il "modello Palermo" si afferma sempre di più come un esempio di eccellenza e innovazione nella gestione delle patologie infettive, dimostrando come l'integrazione e la cooperazione possano migliorare la salute globale.