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Scossa al traffico di coca: oltre 40 arresti in un'operazione coordinata tra Italia e Sud America

2025-04-01

Autore: Maria

Un'operazione di vasta portata ha sconvolto il traffico internazionale di cocaina in Italia, con un focus particolare sulle connessioni col Sud America. Nella mattinata di oggi, oltre 42 individui sono stati arrestati; 30 di loro sono stati tradotti in carcere mentre 12 sono stati posti agli arresti domiciliari. Questi individui sono accusati di far parte di una rete dedicata al traffico di stupefacenti, che si estendeva dal Sud America all'Europa, passando per il Nord Africa e i Paesi Bassi. Le forze di polizia hanno svelato l’esistenza di ben due organizzazioni criminali che, protette da un complesso sistema di comunicazioni criptate, operavano nel traffico di droga con la complicità di mafie locali.

Radici palermitane nel traffico di droga

Tra i coinvolti sono stati identificati alcuni nomi noti. Alessandro Scelta, un giovane palermitano di 30 anni già arrestato in precedenti operazioni, ha ricevuto gli arresti domiciliari. Altri due soggetti palermitani sono stati rilasciati dopo che il giudice ha scartato le accuse, ritenendo che non rappresentassero un pericolo. Tuttavia, altri coinvolti sono legati a famiglie di 'Ndrangheta, creando un clima di paura e controllo in molte zone d’Italia.

Nell'operazione è emerso che il primo dei due gruppi criminali aveva la sua base a Brescia, e importava direttamente la droga dalla Colombia, tramite una donna sudamericana in contatto con il clan del golfo. Questa banda era anche attiva in operazioni di hashish, canalizzando le sostanze attraverso grossisti marocchini che differivano dai tradizionali canali di smistamento, mostrando un notevole grado di organizzazione e attualità nelle modalità operative.

Collaborazioni pericolose

Le indagini indicano anche legami preoccupanti tra questi gruppi e famiglie mafiose siciliane e campane, che avrebbero garantito loro il supporto necessario per la distribuzione della droga in tutto il Paese. Questo sistema complesso evidenzia come le organizzazioni mafiose italiane, stando a quanto dichiarato dalla questura di Brescia, collaborano con reti internazionali per continuare la loro operatività.

Nel corso degli ultimi due anni, le autorità hanno indagato un totale di 87 persone, scoprendo 2.000 chili di cocaina, 1.500 chili di hashish e 700 chili di marijuana. Alcuni carichi sono stati trovati in luoghi inattesi, inclusi camion trasportanti latte e persino cave nel sud Italia, dimostrando la vastità e la raffinatezza dell’operazione.

L'operazione ha portato al rinvenimento di una sofisticata raffineria in Calabria, dove i membri delle bande si presume utilizzassero tecniche innovative per produrre e tagliare la droga. Le autorità, infatti, hanno sequestrato vari attrezzi tra cui una pressa idraulica e attrezzature da cucina usate per il trattamento delle sostanze stupefacenti.

Questa indagine mostra la determinazione delle forze dell’ordine nel combattere il traffico di droga e la criminalità organizzata in Italia, ma pone anche interrogativi sulla resilienza e sull'evoluzione delle reti mafiose che continuano a prosperare nonostante i numerosi arresti e operazioni condotte.

Chi sono gli arrestati?

Tra i principali arrestati, si trovano nomi di spicco e provenienti da diverse nazionalità, evidenziando la portata internazionale del problema: Younes Asmoune, Dario Bovegno, Skerdi Bocoi e Maryis Paola Perez Salcedo. Questo indica che il fenomeno del traffico di droga non conosce confini e coinvolge individui da tutto il mondo, tutti impegnati in questa fiorente attività illecita.

L'operazione prosegue, e le autorità sono pronte a fare ulteriori sviluppi, mentre ci si chiede quali siano le nuove misure necessarie per contrastare una rete così ben organizzata.