Un drammatico sviluppo nella vicenda che ha colpito Hollywood: uno dei medici coinvolti nella morte dell'amatissimo attore Matthew Perry si è dichiarato colpevole in un'aula di tribunale a Los Angeles. Mark Cháv ez, 54 anni e residente a San Diego, ha confessato di aver collaborato con altri quattro imputati per somministrare illegalmente ketamina a Perry, sfruttando il suo passato di tossicodipendenza e la sua stabilità economica. Tragicamente, è stata un'overdose di questo potente anestetico a causare la morte di Perry, noto per il suo ruolo iconico di Chandler Bing nella serie cult 'Friends', avvenuta il 28 ottobre 2023, all'età di 54 anni.

Secondo gli accordi con la procura, Cháv ez ha rivelato di acquisire la droga tramite la sua ex clinica e un distributore di farmaci all’ingrosso, utilizzando ricette false. Attualmente rischia una pena di fino a 10 anni di reclusione, ma è stato rilasciato su cauzione di 500.000 dollari. Tuttavia, non ha a disposizione passaporto né licenza medica. Questo medico è il terzo a dichiararsi colpevole: insieme a lui, anche un amico dell'attore ha ammesso i propri crimini, affermando di essere stato il corriere della droga, mentre l'assistente personale di Perry ha confessato di averlo avvicinato con la ketamina il giorno della sua tragica morte, trovandolo poi privo di vita nella vasca idromassaggio della sua lussuosa residenza a Pacific Palisades.

In cambio della loro collaborazione per ridurre la pena, i tre collusi stanno ora aiutando le autorità a incastrare i due principali colpevoli: il medico Salvador Plasencia, accusato di gestire una «vasta rete clandestina» che forniva quantità sempre crescenti di droghe pericolose a Perry, e Jasveen Sangha, soprannominata la 'regina della ketamina', che si dice abbia venduto all'attore la dose letale. Entrambi si sono dichiarati non colpevoli e dovranno affrontare il processo a marzo, in quello che si preannuncia un caso di grande interesse mediatico.

La morte di Matthew Perry ha suscitato grande tristezza tra i fan e ha aperto un dibattito sull'uso di sostanze e sulla salute mentale nell’industria dello spettacolo. La comunità di Hollywood spera che questo caso porti a una maggiore consapevolezza e prevenzione riguardo ai pericoli dell'abuso di sostanze.