Simone Cristicchi: «Che superficialità a Roma, hanno chiamato Tony Effe senza nemmeno conoscerlo»
2024-12-20
Autore: Chiara
Simone Cristicchi ha commentato con un misto di sorpresa e ironia la controversa vicenda che ha coinvolto Tony Effe, rapper romano che si sta preparando per il suo debutto al Festival di Sanremo.
Cristicchi ha affermato: «Che fortunato Tony Effe ad aver trovato il Palaeur libero a Capodanno...», alludendo al fatto che l'artista, inizialmente escluso dalle celebrazioni ufficiali del Comune di Roma, è riuscito a organizzare un proprio concerto in modo autonomo.
Riflettendo sulla superficialità delle istituzioni, Cristicchi ha osservato che l'invito a Tony Effe era frutto del desiderio di cavalcare il successo del rapper, ma sembra evidente che molti non avessero mai ascoltato nemmeno una delle sue canzoni. «Molti lo invitano senza nemmeno approfondire: si giudica il personaggio, non l’artista», ha aggiunto.
La curiosità ha spinto a chiedere a Cristicchi se avesse mai ascoltato la musica di Tony Effe: «Non tanto, ma i miei figli di 13 e 16 anni lo ascoltano. Per loro è un simbolo di ribellione, come lo erano per me i Nirvana nella mia gioventù. All'inizio ero preoccupato per i messaggi che potrebbe trasmettere, ma ora capisco che ascoltano lui e altri artisti senza necessariamente voler emulare comportamenti».
Cristicchi ha quindi spostato il discorso su temi ben più significativi e preoccupanti, come la crisi economica e le drammatiche notizie di cronaca, sottolineando: «Ci sono problemi reali che appesantiscono la vita delle persone, come le morti sul lavoro e le guerre che non finiscono mai. La vera volgarità è quella che si legge e si vede in certi programmi televisivi spazzatura».
Riguardo al dibattito su chi dovrebbe o meno esibirsi a Sanremo, Cristicchi ha difeso il festival, affermando che accoglie tutti gli artisti e che quest'anno è particolarmente ricco di cantautori. Ha citato colleghi come Brunori Sas e Willie Peyote, sottolineando che, sebbene l'attenzione si concentri sui rapper, c'è una notevole varietà di talenti in gara.
Infine, ha tirato in ballo il famoso detto di Totò: «Non ti piace? E tu non lo guardare». Ha insistito sul fatto che ognuno ha la libertà di scegliere cosa ascoltare o seguire, affermando con decisione che la censura, in qualunque forma si presenti, è sempre un errore.
Cristicchi ha anche condiviso la sua esperienza personale di censura durante lo spettacolo sulle foibe, in cui si è trovato costretto a esibirsi sotto scorta per tre anni a causa delle contestazioni. «Non è stata una passeggiata e non lo auguro a nessuno», ha concluso.
In un'epoca in cui la musica può influenzare le masse, le parole di Cristicchi fungono da importante promemoria sulla necessità di ascoltare, comprendere e rispettare ogni forma d'arte e ogni artista.