Siria, le torture di Hafez e il sarin di Bashar: i cinquant’anni di crimini efferati degli Assad
2024-12-17
Autore: Sofia
Negli ultimi cinquant'anni, il regime degli Assad in Siria ha segnato una delle pagine più buie della storia moderna. Hafez al-Assad, al potere dal 1971 al 2000, ha instaurato un regime basato sulla violenza e la repressione. Sotto la sua guida, sono state perpetrate torture sistematiche, omicidi e sparizioni forzate, con un particolare focus sulla regione di Homs e nelle prigioni. Queste atrocità hanno seminato il terrore tra la popolazione, creando una cultura della paura che ha perdurato anche dopo la sua morte.
Successivamente, suo figlio Bashar al-Assad ha preso il potere, promettendo riforme che si sono rivelate illusorie. La sua ostilità nei confronti della dissidenza si è manifestata in modo brutale, culminando nell'uso di armi chimiche, tra cui il sarin, contro i civili nel 2013. Questi attacchi, confermati da molteplici fonti internazionali, hanno portato alla condanna globale e a una crescente pressione sul regime. Nonostante ciò, Bashar ha continuato ad esercitare il potere con una mano di ferro, sostenuto dall'Iran e dalla Russia.
Il conflitto siriano è costato la vita a oltre 500.000 persone e ha causato milioni di sfollati. Gli Assad sono accusati di crimini contro l'umanità, ma le conseguenze di queste atrocità sembrano non fermarsi al confine della Siria. Gli effetti destabilizzanti del regime continuano a riflettersi in tutta la regione, alimentando rifugiati e tensioni geopolitiche. La comunità internazionale deve interrogarsi su quale futuro desidera per il popolo siriano e su come fermare questo ciclo di violenza che dura da decenni.
Ora, più che mai, è fondamentale portare alla luce la verità sulle violenze perpetrate dagli Assad e sostenere le vittime di un regime opprimente.