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Siria, Mosca: «Assad al sicuro in Russia». Khamenei: «Usa e Israele dietro a quanto accaduto. Aspettatevi più violenza e morte nella regione»

2024-12-12

Autore: Giulia

La situazione in Siria ha raggiunto un punto critico, con il regime di Assad che sembra essersi disintegrato, mentre la guerra civile infuria con una violenza inimmaginabile. Le forze popolari ora si scagliano contro coloro che, fino a poco tempo fa, erano i fedeli servitori del regime conquistato.

Negli ultimi giorni, diversi raid aerei, attribuiti a Israele, hanno preso di mira basi militari, porti e depositi nel paese, intensificando la crisi. Erdogan ha persino avvertito: «Si rispetti l’integrità territoriale» della Siria, mostrando il suo disappunto per le continue aggressioni.

Sfruttando il caos, i cittadini sono scesi in strada a Latakia, tradizionale roccaforte degli alawiti, per mettere in atto una vera e propria vendetta contro le forze di sicurezza del regime. I membri delle mukhabarat, il famigerato servizio di intelligence, sono stati catturati e giustiziati pubblicamente. Alcuni di loro sono stati portati lontano dalle loro case e crudelmente assassinati con colpi di pistola o mitragliate in pubblico.

Decine di esecuzioni sommarie hanno avuto luogo in varie province, tra cui Idlib, Latakia, Hama, Homs e la capitale Damasco. Una nuova ondata di violenza si è affermata, alimentata dalla frustrazione e dalla sete di vendetta del popolo siriano, scatenata dall’euforia della cosiddetta "liberazione" avvenuta nelle ultime 48 ore.

Nell'ospedale militare di Harasta, sono stati rinvenuti almeno 40 cadaveri, tutti con segni evidenti di torture. Le immagini raccapriccianti hanno lasciato senza parole i primi miliziani di Hayat Tahrir al-Sham che sono giunti sul posto per testimoniare il macabro ritrovamento. Uno di loro ha raccontato: «Quando ho aperto la porta dell'obitorio, ho visto una scena orribile: una quarantina di corpi ammassati, con segni di atrocità inverosimili».

Intanto, Abu Mohammed al Jolani, leader dei jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham, ha dichiarato a Sky News che la comunità internazionale non ha più nulla da temere dalla Siria ora che il regime di Assad è stato rovesciato. Ha aggiunto che il paese si sta muovendo verso un processo di sviluppo e ricostruzione e che la popolazione è stanca della guerra e desidera la stabilità. La speranza è che questo cambiamento porti a un futuro meno violento, ma le parole di Khamenei avvertono che la tensione tra le potenze mondiali e regionali potrebbe comportare esplosioni di violenza e conflitti, rendendo il futuro della Siria incerto e instabile.