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Suor Anna Donelli Libera: Chiesta la Verità su Accuse di 'Ndrangheta!

2024-12-30

Autore: Francesco

Dopo essere stata arrestata il 5 dicembre scorso con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, suor Anna Donelli, 57 anni, è stata finalmente rimessa in libertà. Questa decisione è stata presa dal tribunale del Riesame, che ha revocato le misure cautelari precedentemente confermate dal giudice per le indagini preliminari il 21 dicembre.

Nota per il suo incessante impegno nel volontariato carcerario, Donelli è rimasta coinvolta in una maxi-inchiesta della procura di Brescia che ha portato a 25 arresti legati a un’associazione 'ndranghetista attiva nella regione. Secondo gli inquirenti, la suora avrebbe intrattenuto legami significativi con i membri della famiglia Tripodi, considerati tra i capi del clan.

Particolare attenzione è stata riservata al ruolo di suor Anna, che si era secondo l'accusa "messa a disposizione" della criminalità organizzata per mantenere un contatto con i membri detenuti. Da anni, la religiosa prestava servizio volontario nel carcere di San Vittore a Milano e in altri penitenziari nel Bresciano, una situazione che, secondo i magistrati, potrebbe aver facilitato i collegamenti tra i detenuti e il mondo esterno.

Le intercettazioni hanno rivelato parole compromettenti, con membri della famiglia Tripodi che si riferivano a lei come "una dei nostri". Nonostante queste prove, suor Anna ha fermamente respinto le accuse nel corso di un lungo interrogatorio di garanzia, durato oltre due ore e trenta. Il suo avvocato ha dichiarato che le accuse sono frutto delle "millanterie" dei Tripodi: "Non è lei a parlare", ha affermato, sottolineando come la sua assistita fosse stata coinvolta ingiustamente.

Inizialmente, la versione difensiva non ha convinto il giudice delle indagini preliminari, che ha mantenuto l'ordine di arresto ai domiciliari. Tuttavia, la decisione del tribunale del Riesame ha portato alla liberazione della suora, che ora attende il processo.

La vicenda di suor Anna ha sollevato numerosi interrogativi e dibattiti sull'interazione tra volontariato e criminalità organizzata, un tema che merita una riflessione approfondita. Le accuse, per quanto gravi, pongono la questione della presunzione di innocenza e della necessità di verificare sempre le fonti di ogni affermazione. La comunità locale e le autorità vigilano con attenzione su questa delicata situazione.