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Tadej Pogacar: "Il doping? Non vale la pena rischiare la propria salute. Il ciclismo è segnato dal suo passato"

2024-10-11

Autore: Maria

Alla vigilia del Giro di Lombardia, dove Tadej Pogacar cerca di conquistare un prestigioso poker di vittorie, il campione sloveno ha affrontato anche il delicato tema del doping e dei sospetti che lo circondano. "Mettere a rischio la propria salute per una carriera di dieci anni sarebbe stupido. Non voglio correre il rischio di ammalarmi. Per il Lombardia, considero Remco Evenepoel uno dei protagonisti principali della gara," ha dichiarato Pogacar, vincitore del Giro d'Italia e del Tour de France.

Il Giro di Lombardia è la gara che chiude la stagione ciclistica, e Pogacar è determinato a lasciare un'altra impronta indelebile su questa storica "Classica delle foglie morte". Tuttavia, dovrà affrontare una competizione agguerrita, con corridori forti come Evenepoel. "Remco è un grande corridore e nonostante sia tardi nella stagione, ha certamente motivazioni importanti e vorrà fare bene. Sarà interessante vedere come si sviluppa la corsa," ha affermato Pogacar.

La questione del doping continua a essere un argomento scottante nel mondo del ciclismo, accentuata dalle recenti dichiarazioni di Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, che non si sorprenderebbe se emergessero nuovi casi di doping. Pogacar ha riflettuto sulla situazione, affermando che "il ciclismo è vittima del suo passato, quando i corridori avrebbero fatto qualsiasi cosa per vincere, anche a costo della propria salute e vita. Purtroppo, molti atleti del passato, di cui non abbiamo nemmeno i nomi, stanno affrontando problemi di salute o psicologici dovuti a scelte sbagliate fatte anni fa. Il ciclismo continua a pagare il prezzo di quegli anni bui."

Sebbene Pogacar non abbia mai avuto prove concrete contro di lui, è innegabile che la sua straordinaria carriera susciti sospetti. Rispondendo ai critici, ha detto: "La fiducia in questo sport non è alta, e non so come potremo riconquistarla. Possiamo solo continuare a correre e sperare che la gente inizi a credere in noi. Ma alla fine, ci sarà sempre un vincitore, e quel vincitore sarà sempre sotto i riflettori e accusato di essere un imbroglione. Ci sono storie di dominio in ogni ambito, dagli affari allo sport, e durano finché non emerge un nuovo talento. Forse tra qualche generazione la gente dimenticherà i scandali del passato, incluso quello di Armstrong e delle sue malefatte."

Conclude con un'importante riflessione: "Il nostro è già uno sport pericoloso, pieno di rischi e incidenti. Se metti a rischio la tua salute per una carriera di dieci anni, è come buttare via la tua vita. È da folli: personalmente, non voglio correre il rischio di ammalarmi."

La carriera di Pogacar, in un contesto così critico, continua a essere in costante evoluzione, e molti si chiedono se riuscirà a resistere alla pressione e alle sfide di questo sport impegnativo nelle prossime stagioni.