Taglio Tassi BCE: Gli Industriali Chiedono Maggiore Coraggio!
2024-12-11
Autore: Alessandra
La Banca Centrale Europea (BCE) è pronta a effettuare il quarto taglio dei tassi di interesse, portandoli dall'attuale 3,4% al 3,15%. Questa mossa si rivela necessaria in un contesto macroeconomico che richiede un costo del denaro più favorevole, soprattutto a causa del recente rallentamento nel mercato dell'auto, in particolare in Germania. Emanuele Orsini, leader della Confindustria, ha esortato la BCE ad agire con maggiore coraggio: «Ogni riduzione dello 0,25% non è sufficiente», ha dichiarato in un'intervista all'Ansa. Orsini prevede che entro metà del prossimo anno, il costo del denaro dovrebbe attestarsi tra l'1,5% e l'1,7%, poiché questo potrebbe contribuire a ridurre il debito pubblico, liberando risorse da reinvestire. Con i tassi più bassi, le aziende beneficeranno di finanziamenti più convenienti e anche le famiglie vedranno un abbassamento delle rate dei mutui.
Dalla BCE, i falchi del Nord Europa si mostrano cauti a causa di fattori come le incertezze politiche relative a Trump, le tariffe commerciali e l’instabilità politica in Francia. Tuttavia, il presidente della BCE, Christine Lagarde, e altri membri, tra cui Fabio Panetta, spingono per decisioni più aggressive, mirando a trasmettere segnali positivi ai mercati.
Orsini ha sottolineato che il 2025 sarà un anno cruciale per l’economia italiana, enfatizzando la necessità di un piano chiaro per rilanciare la competitività basato su una politica industriale a lungo termine. «Siamo allarmati per il calo della produzione che dura da 21 mesi», ha aggiunto, richiamando l’attenzione sull’importanza di rilanciare gli investimenti. Il leader ha anche manifestato la volontà di collaborare con i sindacati per affrontare insieme le questioni legate alla politica industriale in Europa.
In occasione dell’incontro odierno del direttivo della BCE a Francoforte, un’attenzione particolare sarà dedicata al settore dei servizi, che ha mostrato segnali di rallentamento, mettendo pressione sull'ente per procedere con i tagli. L'analista David Pascucci di Xtb ha suggerito che potrebbero esserci ulteriori riduzioni aggressive, simili a quelle di settembre, in risposta a un ciclo di tagli richiesti dall’evoluzione economica.
OLTREOCEANO: L’inflazione negli Stati Uniti è aumentata al 2,7%, portando a previsioni di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed nella sua prossima riunione, con le probabilità che superano il 90%. Anche se la situazione macroeconomica in America appare meno preoccupante rispetto all’Europa, il tasso di disoccupazione continua a creare ansie nel lungo termine. I mercati continuano a salire, mentre l'oro rimane sui massimi e il petrolio si aggira sotto i 70$ al barile.
Infine, il Centro Studi Confindustria ha riportato che l’economia italiana è in rallentamento, con un’incertezza elevata riguardo al PIL del quarto trimestre, segnalando un quadro complesso e carico di sfide per il futuro.