Teheran, l'arresto di Cecilia Sala non è una ritorsione per Abedini: i dettagli rivelatori
2025-01-07
Autore: Alessandra
L'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala non è una "ritorsione" da parte dell'Iran in risposta all'arresto del cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia su mandato degli Stati Uniti. Questa dichiarazione è stata rilasciata dalla portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, che ha aggiunto: "Spero che il suo problema venga risolto". Queste parole giungono in un contesto di crescente tensione tra Italia e Iran, dove la diplomazia italiana sta cercando di mediare per la liberazione di Sala.
Ieri, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha comunicato che è in corso un'inchiesta riguardante Sala, sottolineando che non vi è alcun collegamento tra il suo arresto e quello di Abedini. La relazione presentata dal sottosegretario alla sicurezza, Alfredo Mantovano, al Parlamento - durante un incontro del Copasir - ha messo in evidenza gli sviluppi della vicenda e le misure adottate per alleggerire le condizioni della detenzione di Sala.
Dopo due ore e mezza di audizione, Mantovano ha rassicurato che l'Italia lavora incessantemente per il rimpatrio della giornalista e che ci sono stati avanzamenti significativi. Tuttavia, le informazioni riguardanti le accuse specifiche contro Sala rimangono vaghe. Baghaei ha confermato che la giornalista è stata arrestata per 'violazione delle leggi della Repubblica Islamica dell'Iran' ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Nel frattempo, il contesto politico è complesso. Il governo italiano, guidato dalla Premier Giorgia Meloni, è impegnato a trovare una soluzione diplomatica che eviti l'invio di Abedini negli Stati Uniti, mentre cerca di garantire la liberazione di Sala. L'attenzione si concentra anche su questioni legali, poiché si prevede che il 15 gennaio la Corte d'appello di Milano discuterà la richiesta di domiciliari per Abedini, una misura già bocciata dalla procuratrice generale Francesca Nanni.
A Roma, i sostenitori di Sala hanno organizzato un sit-in silenzioso in piazza dei Santi Apostoli, durante il quale hanno esposto fogli bianchi con la scritta "Free Cecilia Sala". L'iniziativa, promossa dall'Ordine dei Giornalisti del Lazio e dall'Associazione Stampa Romana, è stata un modo per dimostrare solidarietà alla collega e richiedere la sua immediata liberazione. La situazione dei diritti umani in Iran, dove nel 2024 sono già state giustiziate oltre 900 persone, rimane critica e spinge la comunità internazionale a intervenire.
Il caso di Cecilia Sala non è solo una questione di giustizia personale ma riflette un sistema più ampio di repressione nei confronti dei giornalisti e delle libertà civili in Iran. La pressione della comunità globale e le azioni diplomatiche italiane potrebbero fare la differenza nel futuro immediato della giornalista.