Tether: Il legame inquietante con il governo USA? Scopri la verità dietro il Wall Street Journal
2024-11-24
Autore: Francesco
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la gigante finanziaria Cantor Fitzgerald sarebbe in trattativa per acquisire una quota del 5% in Tether, la società dietro l’USDT, il principale stablecoin, che attualmente vanta una capitalizzazione di circa 132 miliardi di dollari. La notizia deve però ancora essere confermata, e non abbiamo ricevuto risposte alle nostre richieste di approfondimenti.
Ciò che emerge da questa vicenda è di particolare rilevanza non solo sul fronte economico, ma soprattutto su quello politico. Non è tuttavia chiaro quanto di questa storia possa essere ricondotto a teorie del complotto o a reali dinamiche di potere in atto.
Facciamo un breve riassunto della situazione per chiarire i punti salienti.
Tether e il suo enorme peso nel mercato crypto
Tether rappresenta oggi una delle più importanti entità nel mercato delle criptovalute. La società offre un servizio cruciale per coloro che desiderano accedere al dollaro, emettendo un token, l’USDT, il cui valore è ancorato a quello del dollaro. I profitti di Tether sono miliardari, sostenuti anche da investimenti in titoli a basso rischio, prevalentemente obbligazioni USA a breve scadenza.
Il ruolo di Cantor Fitzgerald
Cantor Fitzgerald non è solo un gigante della finanza, ma anche custode di una significativa parte dei titoli detenuti da Tether a sostegno dell’USDT. Il suo CEO, Howard Lutnick, ha preso una posizione pubblica a favore di Tether, il che solleva interrogativi legati alla sua connessione con la nuova amministrazione di Donald Trump, in cui rivestirà a breve il ruolo di Segretario al Commercio.
Indagini del Dipartimento di Giustizia
Il Wall Street Journal ha riportato notizie di indagini da parte del Dipartimento di Giustizia statunitense riguardo a questioni legate all'anti-riciclaggio (AML) e alle operazioni di Tether. Tuttavia, ufficialmente non vi sono prove concrete di tali indagini, e il portavoce di Tether, Paolo Ardoino, ha negato qualsiasi accusa in merito. Ciò nonostante, il WSJ continua a discutere di questo argomento, alimentando sospetti e speculazioni.
Le implicazioni politiche
È plausibile che Tether possa beneficiare di una relazione più favorevole con la nuova amministrazione. Tuttavia, riteniamo riduttivo pensare che la nomina di un Segretario al Commercio possa influenzare direttamente le decisioni del Dipartimento di Giustizia. Un sentiment comune tra gli esperti è che i poteri di Tether nel panorama politico non siano così determinanti come possa apparire. Inoltre, si potrebbe anche supporre che i tentativi di influenzare decisioni governative siano limitati e controllati.
In un recente scambio di parole, abbiamo chiesto ad Ardoino se l’elezione di Lutnick fosse un vantaggio per Tether. La sua risposta è stata positiva, sottolineando che Lutnick supporta Bitcoin, il che potrebbe costituire un elemento favorevole per il settore crypto.
Conclusioni
Sebbene esistano teorie che suggeriscono macchinazioni oscure e tentativi di diventare una sorta di autorità all'interno del governo USA, ciò che è certo è che l’industria crypto affronta sfide considerevoli. Con una gestione di capitali pari a 130 miliardi di dollari, Tether si trova inevitabilmente nel mirino della regolamentazione e delle istituzioni. Essere un attore di primo piano significa anche dover affrontare un elevato grado di scrutinio pubblico e politico.
Insomma, mentre il Wall Street Journal continua a pubblicare notizie sensazionali, la verità su Tether e le sue potenzialità politiche rimane avvolta nel mistero, portando molti a interrogarsi su come evolveranno i rapporti tra il mondo delle criptovalute e le istituzioni governative.