Salute

Tragedia in Congo: Morte di Andrea Poloni. La Compagna Chiede Verità

2024-12-18

Autore: Alessandra

Introduzione

TREVIGNANO (TREVISO) - Carol Yanga Ilako, la compagna di Andrea Poloni, conosciuto per il suo impegno umanitario, è distrutta dal dolore. Andrea, 55 anni, è deceduto improvvisamente dopo aver viaggiato in Congo con un container di aiuti umanitari per la comunità di Mbandaka. «Quando è partito stava bene, e non ha mostrato segni di malattie contagiose», ha dichiarato Carol, sottolineando come anche gli esami del sangue da lei effettuati siano risultati negativi.

Il viaggio in Congo

Il 24enne polienico, originario di Trevignano, era arrivato in Congo l’8 novembre e stava collaborando con l'associazione Banda Ekanda Odv, presieduta da Carol, per avviare un progetto di laboratorio tessile in loco. La situazione ha preso una brutta piega quando, domenica scorsa, Andrea ha comunicato a Carol di non sentirsi bene con febbre moderata. «Aveva 37,5 di temperatura, ma non sembrava nulla di grave», ha spiegato Carol, preoccupata per il rapido deterioramento della sua salute.

La tragica scoperta

La tragica scoperta è avvenuta lunedì: sua figlia, Eleonora, 21 anni, lo ha trovato senza vita nel letto con un volto sereno. Le autorità sanitarie stanno conducendo indagini per capire le cause del decesso, poiché ci sono timori che Andrea possa aver contratto una malattia durante il suo soggiorno in Congo.

La difesa della memoria di Andrea

Carol è determinata a difendere la memoria di Andrea. «Non credo abbia contratto una malattia infettiva in Congo. Non siamo stati in aree a rischio e ho già effettuato diversi test. La gente ora si preoccupa, ma è ingiusto pensare che abbia preso qualcosa», ha affermato.

L'impatto della tragedia e il futuro del progetto

La coppia era in Congo da più di un mese, aspettando di sdoganare il container pieno di beni necessari, e Andrea stava dando una mano sempre più concreta al progetto, sostenendo coloro che vivono in condizioni di disagio. Carol ha ribadito che intende proseguire con il progetto in onore di Andrea, il quale credeva fermamente nel potere educativo e nel supporto alla comunità locale.

Conclusione