
Trump Annuncia la Chiusura di "Radio Free Europe": L'Europa Pronta a Intervenire
2025-03-24
Autore: Alessandra
Il governo della Repubblica Ceca è sceso in campo con una proposta di creare «una coalizione di stati europei» per sopperire al finanziamento di Radio Free Europe/Radio Liberty, dopo che l'amministrazione Trump ha interrotto i fondi, minacciando così la sopravvivenza della storica emittente. Fondata negli anni Cinquanta, Radio Free Europe (RFE) ha giocato un ruolo cruciale durante la Guerra Fredda, fornendo notizie libere nei paesi del blocco sovietico.
Con sede a Praga dal 1995, RFE trasmette in 27 lingue ed è attualmente un faro di speranza nei territori dove la libertà di stampa è sotto attacco, come in Russia e Iran, e nelle zone di conflitto come in Ucraina e Siria.
L'11 marzo, Trump ha emesso un ordine esecutivo che colpisce tutte le emittenti sotto l'Agenzia per i media internazionali, tra cui Voice of America e Radio Free Asia. Le reazioni non si sono fatte attendere: Elon Musk, che guida il controverso Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE), ha minimizzato l'importanza dell'emittente, affermando che «è solo gente pazza di sinistra radicale che parla da sola».
Il primo ministro ceco Petr Fiala ha espresso la sua determinazione a garantire la continuità dell’emittente, dichiarando: «Faremo di tutto per trovare una soluzione». Ha avanzato l'idea che i paesi europei possano rilevare RFE, sottolineando la sua importanza personale come ascoltatore durante il periodo comunista.
Attualmente, Radio Free Europe conta circa 1.700 dipendenti e raggiunge 47 milioni di ascoltatori settimanali. L'emittente è anche attiva online, con un'ampia presenza che include siti web, programmi video e social media, essenziali nei contesti privi di media liberi. RFE ha già presentato ricorso contro il taglio dei fondi, mantenendo che la legge sia dalla sua parte e che le celebrazioni dei despoti per la sua chiusura siano premature.
Tuttavia, ci sono preoccupazioni immediate per una parte del personale, specialmente per i circa 80 giornalisti russi responsabili dell'edizione russa, che potrebbero affrontare difficoltà con i visti di soggiorno in Europa.
Nel 2024, la Russia aveva etichettato RFE come «organizzazione indesiderata», creando un clima di forte intimidazione per tutti coloro che collaborano con essa. La giornalista Alsu Kurmasheva fu arrestata nel 2023 in Russia e condannata a più di 6 anni di carcere, prima di essere liberata in uno scambio di prigionieri.
La notizia della possibile chiusura ha suscitato soddisfazione in Russia, con Margarita Simonyan di Russia Today che ha commentato sarcasticamente: «Non potevamo chiuderla noi, per fortuna lo hanno fatto gli Stati Uniti».
Fondato nel 1950, Radio Free Europe è stato inizialmente finanziato dal Congresso USA attraverso la CIA, iniziando le sue trasmissioni da Monaco per evadere i regimi comunisti dell'epoca. Con la caduta del muro di Berlino, RFE ha ampliato la sua operatività, affrontando nuove sfide in paesi come Iraq, Iran, Afghanistan e Pakistan. Nonostante le difficoltà, l’emittente ha continuato a svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione di notizie libere e imparziali.
Va notato che, come scrive il Wall Street Journal, la chiusura di queste emittenti internazionali rappresenta «un arretramento nella guerra globale delle idee», e la loro assenza potrebbe facilmente lasciare spazio alla propaganda avversaria. La comunità internazionale aspetta ora di vedere come reagiranno gli stati europei a questa situazione critica.