
Trump contro la scienza: la comunità si ribella, ma il pensiero critico viene etichettato come 'woke'
2025-04-01
Autore: Luca
Roma, 1 apr. - La tensione tra la politica e la comunità scientifica continua a crescere, con recenti dichiarazioni da parte di rappresentanti politici che sembrano ignorare le evidenze scientifiche in favore di agende personali. Maria Cecilia Guerra, deputata dell'opposizione, ha denunciato l'approvazione di una risoluzione in Commissione bilancio che potrebbe limitare drasticamente le informazioni contenute nel Documento di economia e finanza (Def). Questo documento, cruciale per le scelte strategiche del governo, rischia di diventare un mero strumento di monitoraggio anziché un reale piano di programmazione per il futuro economico del Paese.
Guerra ha evidenziato che sono in gioco questioni fondamentali come il ritiro dei fondi per l’adeguamento dell’età pensionabile e l’aumento della spesa per la difesa, temi su cui il governo non intende fornire chiarezza. Tali misure sembrano comprimere il ruolo del Parlamento e sviare i diritti dei cittadini ad essere informati su decisioni di rilevanza nazionale.
Ma non è solo la politica italiana a fronteggiare sfide del genere. Negli Stati Uniti, l'anti-intellettualismo sta prendendo piede, con molti politici che etichettano il pensiero critico come una manifestazione del 'woke', giustificando la loro posizione contro la scienza e l’evidenza. È un periodo in cui la comunità scientifica si sente costretta a difendere le proprie posizioni contro una retorica politica che tende a sminuire l'importanza della ricerca e del raziocinio.
Inoltre, recenti indagini condotte da Royal Canin evidenziano una crescente consapevolezza tra i proprietari di animali domestici riguardo alle loro necessità, ma anche una serie di credenze errate diffuse. Sono emersi dati allarmanti: il 60% degli animali domestici ha manifestato almeno un problema di salute nell'ultimo anno. Tuttavia, malgrado questa consapevolezza, molti proprietari continuano a cifrare le scelte alimentari in base ai gusti personali dei loro cani e gatti, piuttosto che su criteri nutrizionali adeguati.
Il 27% dei proprietari, ad esempio, ritiene erroneamente che i loro animali possano mangiare avanzi senza rischi, ignorando i potenziali danni di alcuni cibi umani. Per non parlare delle opinioni infondate sui cereali, considerati da alcuni un alimento dannoso, quando in realtà sono una fonte importante di energia e fibre. La consapevolezza alimentare è crucialmente legata alla salute degli animali e dovrebbe essere basata su informazioni scientifiche, chiarisce Carla Giuditta Vecchiato, veterinario esperto in nutrizione.
Per affrontare queste sfide, Royal Canin lancia una nuova campagna per sensibilizzare i proprietari su come le scelte nutrizionali possono influenzare la qualità della vita degli animali. I proprietari sono incoraggiati a consultare regolarmente i veterinari, non solo in caso di patologie, ma anche per una corretta alimentazione e gestione della salute dei loro amici pelosi. La vera sfida rimane: come combattere le false credenze e promuovere un approccio basato sulla scienza per il benessere degli animali domestici?