Mondo

Ucraina, il drammatico bilancio: oltre 906.000 vittime in mille giorni di guerra. Arrestati due russi per l'attentato a Trankovsky

2024-11-19

Autore: Maria

Il conflitto in Ucraina ha portato a un bilancio umano devastante. Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa russo e dall’agenzia Tass, le perdite tra morti e feriti nelle file delle Forze Armate ucraine superano ormai le 906.000 unità. Questi dati, che giungono a mille giorni dall'inizio dell'invasione russa avvenuta il 24 febbraio 2022, evidenziano l'aggravarsi della situazione. È interessante notare che, solo quest'anno, le perdite ucraine sono state segnalate come superiori a quelle dei primi due anni di conflitto, un indicatore preoccupante della crescente intensità dello scontro. Tuttavia, è importante sottolineare che né Mosca né Kiev hanno fornito bilanci dettagliati e precisi delle perdite, il che rende difficile ottenere una visione chiara e indipendente della situazione.

Una recente analisi del New York Times, basata su fonti d’intelligence statunitensi, ha stimato che circa 57.000 soldati ucraini siano stati uccisi, un numero che sarebbe approssimativamente la metà delle perdite russe. La Nato, dal canto suo, stima che le forze russe abbiano subito oltre 600.000 tra morti e feriti, mentre fonti d'intelligence occidentali parlano di circa 200.000 caduti e 400.000 feriti tra le forze di Mosca. Il governo di Kiev ha presentato un bilancio ancor più pesante, con oltre 722.000 soldati russi morti o feriti dall'inizio della guerra.

Sull'evoluzione del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un attacco aereo russo che ha colpito la città di Hlukhiv nella regione di Sumy, causando la morte di sette persone, tra cui un bambino. "Un drone ha devastato un dormitorio di una scuola locale, e purtroppo le vittime potrebbero aumentare, con molte persone sepolte sotto le macerie" ha dichiarato Zelensky, sottolineando come la Russia continui a seminare terrore nelle regioni di confine. Il presidente ha ribadito che gli attacchi continuano a dimostrare la mancanza di interesse da parte di Putin verso la pace, esortando la comunità internazionale a costringere la Russia a negoziare una pace giusta.

Nel frattempo, nell'ambito delle indagini sul terrorismo interno, l’FSB ha arrestato due cittadini russi a Sebastopoli in Crimea, ritenuti implicati nell'attentato del 13 novembre che ha ucciso il comandante della marina russa, Valery Trankovsky. Secondo quanto riportato dalla Tass, l'attacco sarebbe stato pianificato su istruzioni del servizio di sicurezza ucraino. Gli arrestati sono un uomo di 38 anni di Sebastopoli e un altro di 47 anni originario di Yalta. Questo episodio ha suscitato preoccupazioni in merito alla crescente destabilizzazione interna in Russia e la possibilità di ulteriori tensioni tra le autorità.

La guerra in Ucraina continua a costare un prezzo umano altissimo, e mentre la comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi, la società civile si interroga su come fermare questo conflitto senza fine.