Un cruento attacco missilistico russo ha colpito la città di Sumy, nel nord-est dell'Ucraina, causando una terribile perdita di vite umane. Il sindaco Artem Kobzar ha comunicato su Telegram che oggi si contano "molti morti" tra la popolazione civile.

Il presidente dell'ufficio presidenziale, Andriy Yermak, ha confermato l'atroce bilancio, pur senza fornire cifre precise. Questo attacco è un'ulteriore dimostrazione della brutalità delle ostilità in corso, con gli aggressori che mirano deliberatamente ai civili per aumentare il caos e la sofferenza.

A destare preoccupazione è anche il commento dell'inviato di Donald Trump, il generale Keith Kellogg. In un'intervista al quotidiano britannico The Times, Kellogg ha ipotizzato uno scenario angosciante per l'Ucraina, suggerendo la possibilità di una suddivisione del Paese in aree di controllo simili a quelle di Berlino nel 1945.

Secondo Kellogg, le forze inviate da Londra e Parigi potrebbero unirsi a quelle ucraine per controllare i territori a ovest del fiume Dnepr, mentre le aree occupate dall'esercito russo rimarrebbero sotto il suo dominio. Una zona smilitarizzata di circa 29 km potrebbe separare i due lati, ma gli Stati Uniti non fornirebbero truppe di terra.

Questa situazione precaria e inquietante pone l'Ucraina in una posizione di vulnerabilità, suscitando timori su un futuro incerto e frammentato per il Paese.