Ucraina-Russia, ultime notizie sulla guerra di Putin 18 novembre: Biden autorizza l'uso di missili a lungo raggio
2024-11-18
Autore: Matteo
Oggi, il presidente statunitense Joe Biden ha dato il via libera all'Ucraina per utilizzare missili a lungo raggio per colpire le forze russe, concentrandosi particolarmente sulla regione russa di Kursk. Questo annuncio è stato riportato da Axios, che ha rivelato che la comunicazione è avvenuta circa tre giorni fa. Biden ha preso questa decisione per dissuadere la Corea del Nord dall'invio di ulteriori truppe in Russia per sostenere Mosca nella guerra contro l'Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato: "I missili parleranno da soli". Tuttavia, Mosca ha risposto accusando Biden di "gettare benzina sul fuoco" e promettendo "misure appropriate" in risposta a queste azioni.
In reazione alla mossa degli Stati Uniti, la Cina ha ribadito la sua richiesta di una soluzione politica alla guerra in Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato: "La cosa più urgente è promuovere il raffreddamento della situazione il prima possibile".
Nel frattempo, le truppe russe hanno attaccato edifici residenziali nella città di Odessa, provocando almeno 10 morti, in un episodio che aggrava ulteriormente la crisi umanitaria nel paese.
Il Ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha avvertito che ci saranno "conseguenze" se verrà confermata l'assistenza della Cina alla Russia, soprattutto attraverso la fornitura di droni. Durante il Consiglio degli Affari Esteri dell'UE a Bruxelles, ha sottolineato che chi sostiene la Russia deve rendersi conto che la guerra in Ucraina minaccia "gli interessi di sicurezza fondamentali" dell'Europa. Fonti dell’UE hanno rivelato che ci sono rapporti di intelligence secondo cui una fabbrica in Cina sta producendo droni per la Russia, un chiaro esempio di tecnologia 'dual use' che viene adattata per scopi militari.
Già da tempo, l’Ucraina chiede un aumento delle forniture militari, ma il Ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha espresso preoccupazione riguardo alla quantità effettiva di missili disponibili. Ha dichiarato: "È probabile che non sappiamo quanti missili hanno effettivamente gli ucraini, e la domanda rimane se siano stati forniti abbastanza missili per fare la differenza sul campo di battaglia".
In un contesto più ampio, il vicepremier italiano Antonio Tajani ha parlato dell'impegno della NATO di raggiungere il 2% del PIL per la difesa, sottolineando l'importanza della qualità rispetto alla quantità delle spese militari. Tajani ha inoltre accennato alla necessità di scorporare le spese militari dagli obblighi del Patto di Stabilità.
Oggi segna anche il millesimo giorno dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Il cardinale Pietro Parolin ha espresso la sua speranza che questo anniversario possa stimolare le parti coinvolte a riflettere sulla necessità di porre fine alla guerra, sottolineando la cruciale importanza di un dialogo pacifico e di una responsabilità condivisa.
La situazione rimane complessa e delicata, con la comunità internazionale che continua a seguire con apprensione gli sviluppi sul campo. La guerra, oltre a provocare una devastazione in Ucraina, ha ripercussioni profonde su tutta l'Europa e sull'equilibrio geopolitico globale.