Ucraina, Zelensky annuncia: «Aspetto Trump, tregua non ora. Putin è un folle»
2024-12-21
Autore: Marco
Una vera pace e non un «conflitto congelato»; l’Ucraina non intende arrendersi a Vladimir Putin, definito un «folle che ama uccidere». Zelensky insiste sulla necessità di fornire più armi a Kiev anche in vista di futuri accordi con Mosca. Inoltre, è essenziale un Occidente unito; l’Europa da sola non basta e solo la NATO può fornire le garanzie di cui l’Ucraina ha bisogno. L'obiettivo rimane uno: convincere Donald Trump, specialmente ora che si avvicina la corsa verso le elezioni presidenziali statunitensi, a cui Zelensky ha dato un caloroso benvenuto con un «Welcome Donald».
LE MANOVRE
Il presidente ucraino ha risposto alla conferenza stampa dell'“zar” da Bruxelles, parlando in modo diretto e chiaro, senza troppi fronzoli diplomatici. Zelensky, consapevole dell'importanza del momento, sa che con Trump alla Casa Bianca, il conflitto con Mosca sarà una delle questioni principali sul suo tavolo. Anche se Trump ha espresso la sua intenzione di porre fine al conflitto rapidamente, la situazione a Kiev rimane critica. La politica di aiuti militari a Kiev è destinata a cambiare, e le semplici affermazioni su una possibile trattativa per la Crimea e il Donbass devono essere considerate con cautela. Zelensky ha chiarito: «Non vogliamo essere spinti verso un grande burrone in cui potremmo cadere». Con un’Europa spaccata (ieri ha respinto l'iniziativa pacifista di Viktor Orban) e Washington che esercita una maggiore influenza, la strada sembra chiara: «Voglio davvero che Trump ci aiuti e che questa guerra finisca».
MESSAGGI AGLI USA
«Per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la NATO, che dipende dalle decisioni europee e americane», ha affermato Zelensky, sottolineando come sia difficile mantenere il sostegno all'Ucraina senza il supporto degli Stati Uniti. I messaggi sono stati lanciati a Washington, dove, con il possibile ritorno di Trump, si capirà quanto sia concreta quella che alcuni definiscono la «pax trumpiana». C'è chi critica questa idea, sostenendo che potrebbe portare a una vittoria di Putin, ma per Kiev è tempo di riflessione.
Dopo l’incontro con i leader europei e il segretario generale della NATO, Zelensky ha sottolineato che l’obiettivo è fare «tutto il necessario» affinché l’Ucraina sia pronta per la diplomazia entro il 2025. Il paese ha bisogno di armi e difese aeree per proteggersi dai bombardamenti russi. Ha espresso la sua gratitudine agli alleati europei e in particolare a Giorgia Meloni per i nuovi pacchetti di aiuti, ma ha avvertito che la resistenza da sola non basta e che l'Europa da sola non è sufficiente. Kiev desidera il supporto di Washington e ora è il momento che la nuova amministrazione dia risposte decisive. Un primo segnale è già giunto: il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato con Trump, concordando su un fatto chiaro: la guerra «dura da troppo tempo».
È evidente che la situazione attuale richiede un intervento fermo e coordinato da parte delle potenze occidentali per garantire un futuro di stabilità per l'Ucraina e una progressiva risoluzione del conflitto.