Un presunto fascicolo relativo a Emanuela Orlandi esisterebbe in Vaticano, e la notizia ha sollevato incredibili interrogativi sul destino della giovane scomparsa a Roma nel 1983. L'avvocato Laura Sgrù, legale della famiglia Orlandi, ha dichiarato che questo fascicolo representa una 'ricostruzione storica' e non può che derivare da un'attività investigativa. Se confermata, questa scoperta potrebbe finalmente aprire le porte alla verità su uno dei cold case più intricati della storia italiana.

Nell'udienza tenutasi recentemente, l’ex comandante della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani ha rivelato dettagli importanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta. Come riportato dall'avvocato Sgrù, "due verità incontrovertibili" sono emerse: Giani ha incontrato più volte nel 2012 il dottor Capaldo, procuratore aggiunto della Procura di Roma, il quale indagava sul rapimento di Emanuela in relazione all'estumulazione di Enrico De Pedis, un noto boss della banda della Magliana, sepolto in modo scandaloso nella Basilica di Sant'Apollinare.

Inoltre, Giani ha confermato l'esistenza di un fascicolo in Vaticano, che suggerisce che ci sia stata un'indagine ben avviata. Tuttavia, il comandante si è anche dichiarato offeso per non essere stato informato sulle indagini riguardanti De Pedis e ha sottolineato la mancanza di comunicazione con la famiglia Orlandi, che da oltre quarant'anni chiede risposte.

Ma le rivelazioni non si fermano qui. Ali Ağca, l'ex terrorista turco condannato per l'attentato a Papa Giovanni Paolo II, ha recentemente affermato che Emanuela potrebbe essere stata rapita dai servizi segreti in relazione a questo stesso attentato. Ağca ha inviato una lettera alla Commissione di inchiesta, sperando di fornire testimonianze cruciali e documenti che possano chiarire il mistero di Emanuela.

"Credo che papa Francesco possa fornire informazioni su Emanuela, viva o morta", ha affermato Ağca, mentre l'ombra di potenti gruppi all'interno del Vaticano, come l'Opus Dei, si fa sempre più reale. Le dichiarazioni di Ağca riaccendono ora le speranze di verità e giustizia per la famiglia Orlandi e per tutti coloro che chiedono una risposta a questo orrendo mistero, che persiste da decenni. La domanda resta: cosa nasconde il Vaticano?