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USA a Israele: "Aiuti a Gaza o blocco delle armi". Terribile situazione nel campo profughi di Jabalia

2024-10-15

Autore: Maria

La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua preoccupazione riguardo la situazione in Medio Oriente, dichiarando: "Comprendo le ragioni di Israele, ma non sono d'accordo con tutte le sue scelte. È fondamentale mantenere aperto un dialogo con tutti e rispondere con ragionevolezza a una crisi che potrebbe sfuggire di mano". Ha avvertito che abbandonare Israele potrebbe essere in parte la strategia di Hamas, mirata a isolare lo Stato ebraico.

Intanto, anche il Ministero della Salute libanese ha reso noto che gli attacchi israeliani in Libano hanno causato 41 vittime e 124 feriti, aumentando a 1.356 il numero totale delle vittime dall'inizio delle operazioni il 23 settembre. La situazione in Libano continua a deteriorarsi con nuovi ordini di evacuazione che colpiscono oltre il 25% della popolazione, costringendo più di 1,2 milioni di persone a fuggire dalle loro case.

L' ex capo dell'intelligence israeliana ha dichiarato che Israele potrebbe mirare a colpire anche i siti nucleari iraniani, enfatizzando che il supporto della comunità internazionale è fondamentale per tali operazioni. Il primo ministro francese Emmanuel Macron ha invitato Netanyahu a non ignorare le decisioni dell'Onu, sottolineando l'importanza di rispettare gli accordi internazionali.

La crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli critici, con l'Unicef riportando che la situazione per i bambini sta peggiorando quotidianamente. Gli aiuti umanitari sono ai minimi storici, e i residenti del campo profughi di Jabalia vivono in condizioni disperate. Milioni di palestinesi sono costretti a cercare rifugio in edifici danneggiati, vivendo in condizioni disumane.

Le testimonianze di chi è sfuggito al campo di Jabalia raccontano di esperienze traumatiche e della mancanza di risorse vitali. La situazione è resa ancor più drammatica dall'intensificarsi dei bombardamenti israeliani che impediscono qualsiasi tentativo di fuga.

In un episodio separato, un attacco in autostrada nel centro di Israele ha causato un morto e quattro feriti, sottolineando come la sicurezza rimanga una questione critica in tutti i territori coinvolti nel conflitto. La tensione rimane alta, mentre il presidente turco Erdogan ha accusato le Nazioni Unite di non essere in grado di proteggere i propri soldati nel sud del Libano, evidenziando la gravità della situazione.

In un contesto di crescente attivismo, la città di New York ha visto un sit-in di attivisti ebrei che protestavano contro il supporto degli Stati Uniti a Israele, con oltre 200 arresti. La protesta riflette le crescenti divisioni e le testimonianze di disaccordo anche all'interno delle comunità ebraiche riguardo alle azioni di Israele nel conflitto.