Allerta Aifa: Rischi E preferentiali Epatici con Veoza, il Farmaco per la Menopausa
2025-01-13
Autore: Alessandra
Recenti avvisi pubblicati sul sito dell'Aifa hanno sollevato preoccupazioni riguardo a "gravi problemi epatici" associati all'uso di Veoza (fezolinetant), un farmaco frequentemente prescritto per alleviare i disturbi della menopausa, come le temute vampate di calore.
Secondo l'Aifa, è fondamentale eseguire test di funzionalità epatica (LFT) prima di iniziare il trattamento con fezolinetant. Durante i primi tre mesi di terapia, questi test devono essere effettuati mensilmente, per poi proseguire in base al parere clinico del medico. Qualora i pazienti presentino sintomi di danno epatico, i LFT devono essere ripetuti tempestivamente.
Il farmaco deve essere immediatamente sospeso in caso di variazioni nelle transaminasi, livelli elevati di bilirubina o se la paziente manifesta segni di danno al fegato.
L'Aifa raccomanda di avvisare le pazienti di prestare attenzione a qualsiasi sintomo che possa segnalare un danno epatico. Tra i segnali da monitorare vi sono stanchezza inspiegabile, prurito, ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi), urine scure, feci chiare, nausea, vomito, appetito ridotto e dolore addominale. È fondamentale contattare immediatamente un medico se uno di questi sintomi dovesse manifestarsi.
Poiché Veoza è destinato a donne in buona salute, il rischio di gravi danni al fegato potrebbe influenzare significativamente il rapporto rischio/beneficio del trattamento. Pertanto, è consigliabile evitare l'uso di Veoza in donne che presentano fattori di rischio elevati per danni epatici, e la diagnosi precoce di eventuali problemi epatici è cruciale.
Il messaggio chiaro è: la salute delle donne non dovrebbe essere compromessa per alleviare i disagi della menopausa. È essenziale essere informati e proattivi riguardo alla propria salute.