Salute

Casi di tubercolosi in aumento in Europa: allerta per i più giovani

2025-03-24

Autore: Giovanni

La lotta contro la tubercolosi in Europa sta affrontando una fase critica. Dopo quasi due decenni di progressi significativi, i dati del 2023 segnalano un preoccupante incremento dei contagi. Nei Paesi dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo sono stati registrati 39.000 casi di tubercolosi, con un aumento di circa mille rispetto all'anno precedente. Una statistica allarmante è quella relativa ai minori di 15 anni: il numero dei contagi tra bambini e ragazzi è salito a 1.689, rappresentando il 4,3% dei casi totali, con un sorprendente aumento del 25% rispetto al 2022. Questi dati emergono dal 'Tuberculosis surveillance and monitoring report' 2025 redatto dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in concomitanza con la Giornata mondiale della tubercolosi.

Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'OMS per l'Europa, ha sottolineato: "Sconfiggere la tubercolosi non è un sogno, è una scelta. Tuttavia, il crescente numero di contagio tra i bambini ci ricorda quanto siano fragili i progressi fatti contro questa malattia prevenibile e curabile".

Sebbene alcuni indicatori siano migliori rispetto al periodo pre-pandemia, il 2023 evidenzia segnali di stagnazione nella lotta contro la tubercolosi. I decessi sono leggermente aumentati, passando da 3.500 a 3.600, mentre persiste il problema dell'antibiotico-resistenza, con circa il 15% dei pazienti affetti da tubercolosi che convivono anche con l'HIV. Particolarmente inquietante è l'aumento dei casi tra i giovani; in Slovacchia, per esempio, gli under-15 rappresentano oltre un terzo dei nuovi contagi. Inoltre, quasi 1 giovane su 5 non risulta aver completato il trattamento, un dato che potrebbe contribuire a nuove recrudescenze della malattia e all'emergere di forme resistenti.

In Italia, la situazione segue lo stesso trend del continente: i casi sono rimasti stabili a circa 2.600, con 300 decessi. Tuttavia, i contagi tra i giovanissimi sono raddoppiati: nel 2023 si sono registrati 144 casi tra minori di 15 anni, rispetto ai 78 dell'anno precedente.

A livello globale, l'OMS stima che nel 2023 quasi 11 milioni di persone abbiano contratto la tubercolosi, con 1,25 milioni di decessi, riportando la malattia al primo posto tra le malattie infettive più letali, dopo che il Covid-19 aveva detenuto il primato per tre anni. Le conseguenze dei tagli ai finanziamenti sanitari, in particolare legati alle politiche statunitensi, pongono ulteriori sfide. Secondo l'OMS, i tagli agli aiuti esteri stanno compromettendo i servizi essenziali per la tubercolosi, con migliaia di lavoratori licenziati e interruzione delle catene di fornitura dei farmaci.

Kluge ha avvertito che "questa situazione rischia di far passare inosservata la trasmissione della tubercolosi, alimentando ulteriormente l'aumento di ceppi resistenti". Ha concluso ribadendo l'importanza di non arrendersi e di continuare la ricerca di nuovi partner nella lotta contro la tubercolosi.

La salute pubblica è una questione cruciale: è fondamentale unirsi per affrontare questa sfida globale e proteggere le generazioni future da una malattia storicamente devastante.