Clima in Italia: tra alluvioni e siccità, la popolazione chiede azioni urgenti!
2024-12-09
Autore: Chiara
Le immagini devastanti degli eventi meteorologici estremi che hanno colpito l'Italia nel 2024 ci ricordano quanto il cambiamento climatico stia avendo un impatto drammatico sulla nostra vita quotidiana. Dalle ondate di calore record in Sicilia e Sardegna ai nubifragi che hanno messo in ginocchio regioni come il Piemonte, l’Emilia-Romagna e le Marche, la situazione è allarmante.
Un report della Cia (Confederazione italiana agricoltori) riporta che le intense piogge e le grandinate sono aumentate fino al 400% negli ultimi cinque anni, colpendo in particolare il Centro-Nord del Paese. Al contrario, in regioni come la Sicilia, le precipitazioni sono attualmente inferiori del 50% rispetto alla media degli ultimi vent'anni. L'Italia, purtroppo, è anche il Paese europeo più colpito, con oltre 90 miliardi di euro di danni causati da eventi estremi negli ultimi quarant'anni.
Il 2024 ha registrato un aumento della consapevolezza ambientale tra gli italiani, con l'83% della popolazione che riconosce la necessità di modificare il proprio stile di vita per adattarsi a questi cambiamenti. Secondo un'indagine della Banca europea per gli investimenti, l'82% degli italiani è consapevole dell'urgenza di interrogarsi sul futuro del nostro clima. Inoltre, il 61% ha dichiarato di aver vissuto direttamente almeno un evento meteorologico estremo nell'ultimo quinquennio, con temperature record in aumento.
Ricerche rivelano che l'adattamento climatico è considerato una priorità da otto italiani su dieci, e ben il 91% degli intervistati è d'accordo sul fatto che investire in misure di adattamento possa creare nuovi posti di lavoro e rilanciare l'economia locale. Sono necessari interventi immediati per evitare spese maggiori in futuro. Tuttavia, oltre il 50% degli italiani non è a conoscenza delle sovvenzioni disponibili per sostenere questi cambiamenti.
Il vero grattacapo resta chi deve coprire i costi di queste misure: il 34% degli italiani ritiene che le industrie debbano farsi carico delle spese maggiore, mentre altri propongono una ripartizione equa delle spese. Un'azione necessaria, dato che quasi il 94% dei comuni italiani sono a rischio di frane e alluvioni; in particolare, agricoltura e turismo sono destinati a subire enormi perdite negli anni a venire, con stime che parlano di perdite tra i 17 e i 52 miliardi di euro per il settore turistico.
Occorre un cambiamento radicale, e misteriosamente il dibattito su come affrontare la questione è aumentato. La Campagna di riforestazione, ad esempio, ha portato alla piantagione di oltre 2,4 milioni di alberi negli ultimi anni, contribuendo alla mitigazione climatica, ma è importante che questa iniziativa non si fermi qui. La mobilitazione pubblica per una maggiore consapevolezza climatica è fondamentale, così come il miglioramento delle infrastrutture per rendere le città più resilienti.
In un clima di emergenza, tutti noi dobbiamo interrogarci su cosa possiamo fare. L'80% degli intervistati si è detto pronto a modificare le proprie abitudini e uno su tre considera di trasferirsi in zone meno vulnerabili agli eventi estremi. È ora di agire e investire nell'unica casa che abbiamo—il nostro pianeta. Così, si spera che le future generazioni possano vivere in un ambiente più sicuro e sostenibile.