Finanze

Conti Spiati: Il Generale De Vita Nuovo Chief Security Officer di Intesa Sanpaolo

2024-10-12

Autore: Chiara

In un colpo di scena che potrebbe scuotere le fondamenta della sicurezza bancaria, il Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, intende proporre al Consiglio di Amministrazione della banca, previsto per la prossima settimana, la nomina del generale di corpo d'armata dei Carabinieri Antonio De Vita come nuovo Chief Security Officer del gruppo. Questo nuovo ruolo avrà la responsabilità della cyber security e della sicurezza generale, in un contesto di crescente preoccupazione dopo recenti scandali di spionaggio interno.

Il generale De Vita, che ha recentemente concluso la sua carriera nelle Forze Armate dopo una lunga carriera di servizio, aveva la responsabilità delle regioni di Puglia, Campania, Abruzzo e Molise. Dallo scorso settembre, è stato accolto nello staff di Messina come senior advisor per volgere l'attenzione su questioni di sicurezza e cyber. Questa nomina arriva in un momento critico, dopo il clamoroso caso di un dipendente di Banca Intesa che ha abusato della sua posizione per monitorare i conti di numerosi politici, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sua sorella Arianna.

L'impiegato, che è stato licenziato ad agosto, lavorava nella filiale di Bisceglie e ha effettuato un incredibile totale di 6.637 accessi non autorizzati ai dati di 3.572 clienti tra cui figure di spicco in politica, sport e spettacolo. La situazione ha sollevato allerta e interpellanze in merito alla protezione delle informazioni sensibili all'interno delle istituzioni finanziarie.

In risposta a questo scandalo, il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che si tratta di un tentativo di "alterare la democrazia". Le sue affermazioni, pronunciate durante un evento pubblico, sottolineano la necessità di indagini approfondite per identificare l'entità della violazione e prevenire simili casi in futuro. Piantedosi ha avvertito che tali atti mirano a delegittimare e destabilizzare il contesto politico italiano, sollevando preoccupazioni sull'integrità delle istituzioni del paese.

Questo caso mette in evidenza non solo le vulnerabilità esistenti nella sicurezza informatica delle banche, ma anche l'importanza di adottare misure più rigorose per proteggere i dati sensibili dei clienti. La nomina del generale De Vita rappresenta un passo verso miglioramenti significativi nella gestione della sicurezza all'interno di Intesa Sanpaolo e potrebbe anche servire da segnale ad altre istituzioni finanziarie riguardo l'urgenza di rafforzare le loro misure di protezione. Presto maggiore attenzione sarà rivolta all’operato della nuova leadership nella sicurezza per garantire che incidenti come questi non si ripetano mai più!