Nell'ultima imperdibile puntata di Fratelli di Crozza, dedicata ai personaggi più controversi del panorama politico italiano, Maurizio Crozza ha sorprendentemente indossato i panni di Mario Sechi, ex capo ufficio stampa di Giorgia Meloni. Durante la sua imitazione, Crozza ha lanciato una provocazione: «Che sia la premier più amata al mondo non lo dico io… lo dice l’OCSE!», suscitando l'ilarità e la riflessione del pubblico.

Sechi ha continuato il suo intervento con grande enfasi, difendendo la Meloni da chiunque possa criticarla: «Non sono io che la difendo, è l’italiano che l’ha votata!… la difendono loro, non io!». Un passaggio che ha fatto riflettere sulla divisione tra cittadini e media, insinuando che il sostegno per il premierato della Meloni è un desiderio largamente condiviso.

Crozza ha poi lanciato una critica provocatoria verso il sistema elettorale, suggerendo che se invece di ostacolarla gli italiani consenso di vederla governare indisturbata, tutto sarebbe più semplice. «Sappiamo quanti soldi si spendono ogni volta che andiamo a votare. Se facessimo passare il premierato, tutto diventerebbe più semplice… e si risparmierebbero risorse», ha affermato con fervore.

Giocando sull'idea di una centralizzazione dell'informazione, ha chiesto retoricamente: «Che male c'è? La Costituzione… mi pare che lo preveda! Se non lo prevede, col premierato lo prevederà».

Questa satira ha scatenato dibattiti tra i telespettatori, riportando alla luce le tensioni politiche e sociali attuali in Italia, dove la figura di Giorgia Meloni continua a suscitare emozioni forti, tra ammirazione e critiche. Resta da vedere come le sue politiche influenzeranno il futuro del paese, in un clima di incertezze e attese.