Un quarant'enne della provincia di Cuneo è stato condannato a 8 mesi di reclusione per detenzione di ingente materiale pedopornografico. Durante le indagini, gli agenti della polizia postale hanno rinvenuto nel suo telefono cellulare Huawei, con sistema Android, ben 159 immagini e 167 video raffiguranti bambini e bambine in atti sessuali espliciti.

La situazione è emersa dopo che l'imputato ha caricato un video pedopornografico in un gruppo WhatsApp frequentato da numerosi membri. La scoperta ha portato a una perquisizione domiciliare, durante la quale la polizia ha analizzato il cellulare dell'uomo, rivelando contenuti indicibili.

La Pubblica Accusa, rappresentata dalla pm Francesca Lombardi, ha messo in evidenza come le dichiarazioni del soggetto non siano state in grado di giustificare la presenza di tale materiale. L'imputato ha cercato di evitare responsabilità sostenendo di aver scaricato il materiale da siti pornografici per adulti, ma queste affermazioni sono state clamorosamente smentite grazie alle prove tecniche raccolte.

Questa condanna è parte di uno sforzo più ampio da parte delle autorità per combattere la diffusione di contenuti pedopornografici, con la polizia postale che intensifica le indagini per proteggere i minori. Non dimentichiamo che ogni mese, in Italia, emergono nuovi casi simili, facendo sussultare l'opinione pubblica e chiarendo l'importanza di vigilare sulla sicurezza online dei più giovani.