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Dazi Trump, crollo delle Borse: Milano in profondo rosso e risposte politiche

2025-04-04

Autore: Alessandra

In un clima di alta tensione economica, il settore finanziario italiano sta subendo un duro colpo a causa dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Valerio De Molli, amministratore delegato di Teha Group, ha sottolineato che l'Italia è il Paese meno dipendente dalle esportazioni all'interno dell'UE, con un rapporto export/PIL del 34%. Questo, secondo De Molli, potrebbe rendere il nostro tessuto industriale più forte nell'affrontare l'impatto delle tariffe statunitensi. Tuttavia, egli ha anche avvertito che per difendersi dalle politiche tariffarie, l'Europa avrà bisogno di un mercato unico dei capitali e di una visione strategica condivisa.

Nel frattempo, la Borsa di Milano ha registrato un calo drammatico del 4,7%, portando l'indice Ftse Mib a 35.360 punti. La crisi ha colpito duramente il settore bancario, con perdite significative per istituti come Mps, Unicredit e Bper. Anche il settore assicurativo ha visto una flessione, mentre il comparto automotive ha risentito particolarmente degli effetti dei dazi imposti da Trump.

In risposta a queste sfide, il commissario europeo all'economia, Valdis Dombrovskis, ha affermato che l'economia europea sta dimostrando resilienza e che ci si aspetta una crescita anche quest'anno.

La premier Giorgia Meloni ha dichiarato di essere preoccupata per la situazione, ma ha messo in guardia contro l'allarmismo, affermando che il mercato americano rappresenta una fetta importante delle nostre esportazioni. Ha inoltre proposto di rivedere il patto di stabilità e di sospendere alcune norme del Green Deal, in particolare quelle relative al settore automotive, come misura per rispondere ai dazi.

D'altro canto, la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato il governo per la mancanza di preparazione di fronte a questa crisi e ha richiamato l'attenzione sull'esempio della Spagna, che ha già messo in atto un piano di sostegno di 14 miliardi per le sue imprese, a sottolineare l'urgenza di una risposta efficace.

In un'altra parte del mondo, il governo canadese ha risposto con dazi del 25% sulle auto statunitensi, mentre in Giappone la situazione è stata definita una "crisi nazionale" dal primo ministro Ishiba a causa della forte dipendenza dalla esportazione verso gli Stati Uniti. Inoltre, si prevede una grande mobilitazione negli Stati Uniti contro le politiche di Trump, con oltre 1.100 manifestazioni programmate in tutto il Paese.

Le incertezze economiche sui mercati continuano a crescere, lasciando esperti e investitori a interrogarsi su quali saranno gli sviluppi futuri e la stabilità dell'economia globale.