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Ddl Sicurezza, i familiari delle vittime delle stragi contro la norma che "scuda" i servizi: "Licenza criminale, offesa alla Costituzione"

2025-01-12

Autore: Marco

I familiari delle vittime di mafia e terrorismo esprimono una forte preoccupazione, e indignazione, riguardo all'articolo 31 del ddl Sicurezza, attualmente in discussione in Senato dopo l'approvazione alla Camera. Questo articolo prevede un potenziamento delle attività sotto copertura dei servizi segreti, permettendo agli agenti di non solo infiltrarsi nelle organizzazioni terroristico-eversive, ma anche di dirigerle e reclutare nuovi membri. Un intervento controverso che ha sollevato forti critiche dalle opposizioni, ma che il governo considera necessario. Alfredo Mantovano, sottosegretario a Palazzo Chigi con delega ai Servizi, ha affermato che alcune informazioni di natura operativa possono essere ottenute solo da chi riesce a guadagnare la fiducia all'interno di tali organizzazioni, acquisendo ruoli direttivi.

Le associazioni dei familiari delle vittime contestano veementemente questa norma, sottolineando: "In un Paese che porta ancora le cicatrici di stragi, omicidi, attentati e depistaggi, pensare di dare più poteri a funzionari che hanno già mostrato responsabilità morali e penali è un oltraggio alla Costituzione e un tentativo eversivo". I familiari ricordano che le tracce di uomini delle forze dell'ordine sono presenti in quasi tutte le stragi che hanno insanguinato l'Italia, partendo da Portella della Ginestra fino ai più recenti eventi tragici. Questo include una serie impressionante di omicidi, che vanno da Peppino Impastato a Mauro Rostagno, mostrando un quadro allarmante della collusione tra i servizi e il crimine.

"È palese", continuano i familiari, "che dati i precedenti crimini perpetrati da uomini dello Stato, sarebbe necessario un intervento per limitare i poteri di tali agenti e aumentare i controlli sulle loro azioni. La proposta contenuta nell'articolo 31 crea una vera e propria licenza di uccidere per i servizi, mettendo a rischio i principi fondamentali della democrazia. Questo articolo, se approvato, potrebbe segnare un pericoloso passo indietro nella lotta per la giustizia e la verità nel nostro Paese." Sono già previste manifestazioni di protesta in diverse città italiane per esprimere il dissenso e chiedere una revisione urgente della legge proposta.