Ddl Sicurezza: I Prefetti e Questori Sotto Esame per Espulsioni e Rimpatri
2025-01-13
Autore: Sofia
Dopo gli scontri avvenuti durante le manifestazioni a Roma e Bologna in memoria di Ramy Elgaml, il giovane di 19 anni morto a Milano in seguito a un inseguimento della polizia, il clima sociale è teso e si teme un aumento delle proteste. Di fronte a questa situazione, il governo di centrodestra accelera sull’approvazione del ddl Sicurezza, mentre il Ministero dell'Interno, come riportato dal Corriere della Sera, adotta misure per contrastare l'immigrazione clandestina, monitorando l'operato di prefetti e questori in base ai tassi di espulsione e rimpatrio.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sta mettendo in atto una strategia per garantire una maggiore sicurezza nel Paese, focalizzandosi su due aree principali. La prima riguarda la prevenzione e la repressione delle azioni dei gruppi aggressivi che prendono di mira le forze dell'ordine, compromettendo l’ordine pubblico.
La seconda area di intervento è l'immigrazione non regolamentata, considerata una minaccia diretta alla sicurezza pubblica, specialmente nelle aree urbane dove si registrano problematiche sempre più gravi. L'ultima direttiva del ministro stabilisce che il lavoro di prefetti e questori sarà misurato anche in base alla loro abilità nell'effettuare espulsioni e rimpatri.
Tra le misure previste, l'assegnazione di 700 agenti di rinforzo agli uffici immigrazione, che agiranno direttamente sotto il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Inoltre, si prevede un aumento dei posti nelle camere di sicurezza dei commissariati, per gestire in modo più efficace le persone fermate in attesa di espulsione, evitando così il sovraccarico dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPr).
Il piano include anche un incremento dei rimpatri volontari assistiti, in linea con gli accordi già stipulati con Tunisia e Libia. Recentemente a Roma, due cittadini tunisini, già arrestati per spaccio e considerati "soggetti di alto interesse", sono stati espulsi fisicamente dopo essere sbarcati in Sicilia nel 2024.
Piantedosi ha inoltre lanciato un allerta sulla crescente aggressività di gruppi antagonisti, che, secondo il suo parere, mascherano dietro a rivendicazioni come quelle legate alla tragedia di Ramy Elgaml, una strategia ben orchestrata per provocare disordini e destabilizzare il contesto politico. Per tali motivi, il Ministro ha esortato a rifiutare la violenza come forma di contestazione politica. Fa eco a questa chiamata anche il mondo accademico e diverse associazioni civili, che chiedono un dialogo costruttivo anziché lo scontro. La situazione è delicata e la risposta delle istituzioni è cruciale per mantenere la stabilità nel Paese.