Esercito, carri armati e artiglieria: la proposta UE da 100 miliardi contro la minaccia russa. "Un piano come la NATO!"
2024-12-09
Autore: Francesco
In un contesto geopolitico sempre più teso, Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, ha lanciato un appello per un drastico incremento del bilancio militare dell’Unione Europea, chiedendo un totale di 100 miliardi di euro per il prossimo bilancio settennale. Quest'iniziativa mira principalmente a rafforzare la risposta europea contro la Russia e a garantire un sostegno continuativo all'Ucraina, mentre il conflitto con Mosca persiste.
"Siamo chiamati a prepararci per una possibile aggressione russa", ha dichiarato Kubilius, noto per le sue posizioni ferme contro la Russia, durante un'intervista ufficiale. Ha sottolineato come l'attuale budget dell'UE, superiore a 1 trilione di euro ma con solo 10 miliardi destinati alla difesa, sia palesemente inadeguato. "Se falliamo in Ucraina, aumenterà il rischio per gli Stati membri dell’UE", ha avvertito, evidenziando la necessità di un incremento delle spese militari sia per sostenere Kiev che per rafforzare la sicurezza europea.
Oltre ai conflitti armati, Kubilius ha segnalato la crescente minaccia rappresentata dalla disinformazione e dagli attacchi ibridi, che mirano a minare la stabilità interna dell'Europa. "La nostra preparazione alla difesa convenzionale è superiore rispetto alla protezione delle menti dei nostri cittadini," ha affermato, rimarcando l'importanza di contrastare le campagne di disinformazione lanciate da paesi autoritari come Russia, Iran e Corea del Nord.
Con decenni di riduzioni della spesa militare, l'Europa si trova ora a fronteggiare sfide geopolitiche senza i mezzi adeguati. Già nel passato, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aveva proposto un piano di investimenti da 500 miliardi in dieci anni per migliorare la difesa, ma Kubilius avverte che per realizzare questi obiettivi saranno necessari interventi strutturali. "I piani di difesa sono sterili senza il necessario finanziamento", ha dichiarato, proponendo tre strategie: escludere le spese militari dai vincoli di bilancio dell’UE, emettere debito comune europeo e sfruttare istituzioni come la Banca Europea per gli Investimenti per sostenere l'industria difensiva.
Un'altra questione cruciale è la frammentazione dell'industria della difesa europea. Il Programma Europeo per l'Industria della Difesa, con un budget di 1,5 miliardi di euro, intende integrare le capacità produttive dei vari Stati membri, ma le divergenze tra questi rappresentano un ostacolo significativo. Alcuni paesi, come la Francia, sostengono l'adozione di una clausola Buy European, mentre altri, come Polonia e Germania, propendono per criteri più flessibili. "Dobbiamo sviluppare la nostra industria senza cedere al protezionismo", ha spiegato Kubilius, riconoscendo che alcune tecnologie necessarie devono ancora essere importate, per esempio i sistemi d'attacco a lungo raggio, dagli Stati Uniti o da altri partner.
Infine, Kubilius enfatizza l'importanza di rafforzare la cooperazione tra l'UE e la NATO. Nonostante entrambe le istituzioni abbiano sede a Bruxelles, la loro collaborazione è stata limitata. Il commissario propone che le priorità della NATO, come l'aggiunta di 49 nuove brigate, 1.500 carri armati e 1.000 pezzi di artiglieria, diventino un riferimento anche per le scelte europee. "Gli autoritari si stanno unendo, e noi dobbiamo fare lo stesso", ha affermato Kubilius, sottolineando che un’Europa più forte e integrata è l'unica risposta alle sfide globali. In aggiunta, la situazione economica e politica attuale richiede un'unità d'intenti tra gli stati membri per garantire una risposta uniforme a minacce emergenti, creando così un clima di sicurezza condivisa nel continente europeo.