Intrattenimento

Fabio Volo si racconta: «Da giovane mi vergognavo perché non avevo soldi. Oggi sono ricco e non mi vergogno più»

2024-12-13

Autore: Francesco

A 52 anni, Fabio Volo è un uomo che ha saputo trasformare le sue sfide in opportunità, diventando un icona nel mondo della cultura italiana. Durante un'intervista al Corriere della Sera, in occasione della presentazione del suo nuovissimo libro, "Balleremo la musica che suonano" (Mondadori), Fabio non ha nascosto la sua gratitudine per il successo raggiunto.

"Sono stato molto fortunato", ha dichiarato, incarnando la realizzazione di sogni che sembravano lontani. Ma la sua vita non è sempre stata rose e fiori: "Da giovane mi vergognavo perché non avevo soldi. Poi, quando ho iniziato ad avere successo, mi sono vergognato per il fatto di averli. Oggi, con molta serenità, posso dire: sì, sono ricco, e di questo non mi vergogno più".

Fabio Volo, cresciuto in una famiglia che affrontava difficoltà economiche, è un esempio di come si possa emergere da contesti svantaggiati. Nel suo nuovo romanzo, che porta anche il sapore di un'autobiografia, l'autore riflette su questa metamorfosi personale. Il titolo, spiega, trae ispirazione da una frase sua: "Balleremo la musica che suonano", un invito ad accettare ciò che la vita offre, piuttosto che cercare di controllare ogni aspetto.

"È inutile cercare di tenere tutto sotto controllo, perché la vita ha una sua direzione". E lui, non solo ha ballato al ritmo della sua musica, ma ha anche incoraggiato altri a fare lo stesso. La lettura è stata per lui una compagna fondamentale: "Da ragazzo, i libri mi dicevano di seguire il mio istinto, anche se nessuno intorno a me lo faceva. Ci vuole coraggio, e la frase di Dante ‘Se tu segui la tua stella non puoi fallire’ risuona nel mio percorso".

In un momento storico in cui molti si sentono persi o disorientati, Fabio decide di lanciare un appello: "Fidatevi dei libri". Con il suo messaggio ispiratore, Volo non solo racconta la sua storia, ma invita anche i lettori a trovare la loro voce, sottolineando che ognuno ha il potere di scrivere la propria sinfonia nella vita.