Gal Gadot Shock: «Avevo un coagulo di sangue nel cervello durante la gravidanza!»
2024-12-30
Autore: Alessandra
L'anno che si sta chiudendo è stato decisamente tumultuoso per Gal Gadot. L’attrice ha condiviso un'intensa riflessione su Instagram, rivelando di aver affrontato una situazione di grande fragilità e paura durante la sua ultima gravidanza, quando le è stato diagnosticato un coagulo di sangue nel cervello.
Dopo una lunga indecisione, Gal ha deciso di aprirsi ai suoi follower, affermando: «Forse è il mio modo di elaborare questa esperienza, di mostrare la fragile realtà dietro i momenti felici che condividiamo sui social media. Spero che questa condivisione possa aiutare chi sta affrontando situazioni simili». In effetti, a febbraio, nel suo ottavo mese di gravidanza, ha iniziato a soffrire di mal di testa persistenti. Dopo diverse settimane di angoscia, ha effettuato una risonanza magnetica che ha rivelato la verità scioccante.
«In un attimo, la mia famiglia e io ci siamo resi conto di quanto possa essere fragile la vita. È stato un rigido promemoria di quanto tutto possa cambiare rapidamente. In quel momento, tutto ciò che volevo era resistere e vivere», ha rivelato. Gal e suo marito Jaron (Varsano) si sono precipitati in ospedale e, dopo poche ore, l'attrice è stata sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza. Paradossalmente, sua figlia Ori è nata proprio in quel periodo di incertenza. Il nome, che significa "la mia luce", non è stato scelto a caso; Gal ha riferito di aver detto a Jaron che Ori sarebbe stata la luce alla fine di quel tunnel buio.
Grazie a un team medico straordinario e a settimane di cure, Gal ora è completamente guarita e profondamente grata per la vita che ha recuperato. «Il mio viaggio è stato pieno di insegnamenti, come sempre accade quando qualcosa di inaspettato irrompe nelle nostre vite». Ha aggiunto che è fondamentale ascoltare il nostro corpo; il dolore e i cambiamenti possono nascondere segnali importanti. Condividere la sua storia serve a dare potere e consapevolezza. Nonostante la diagnosi di Coagulazione Venosa Cerebrale (CVT) sia rara, colpisce circa 3 donne incinte su 100.000 nella fascia di età oltre i 30 anni. «Se la mia testimonianza può spingere anche solo una persona a prendersi cura della propria salute, allora ne è valsa la pena».
Questo esempio di resilienza e forza di fronte all'avversità dimostra quanto sia importante la condivisione delle esperienze, in modo da poter sensibilizzare e supportare chi si trova in situazioni simili.