Tecnologia

Gaza: MSF avverte che gli ospedali sono a rischio chiusura per mancanza di carburante

2025-01-09

Autore: Francesco

Gli ospedali Nasser, Al Aqsa ed European a Gaza si trovano in una situazione critica a causa della mancanza di carburante, mettendo in pericolo la vita di centinaia di pazienti, tra cui neonati vulnerabili. Medici Senza Frontiere (MSF) lancia un allerta drammatico affermando che senza un intervento immediato, i neonati dipendenti dall'elettricità potrebbero affrontare conseguenze fatali.

Attualmente, le equipe di MSF stanno tentando di portare carburante agli ospedali Nasser e Al Aqsa come soluzione temporanea, ma la situazione rimane instabile. Dalla giornata di mercoledì 8 gennaio, l'elettricità dell'ospedale Nasser potrebbe essere interrotta in diversi reparti, privando i pazienti delle cure salvavita di cui hanno disperatamente bisogno. In particolare, il reparto di terapia intensiva neonatale sta attualmente assistendo tre bambini e quattro neonati con ventilazione meccanica, insieme a quindici neonati in incubatrice, tutti dipendenti dall'energia fornita da generatori a combustibile.

La crisi attuale è catastrofica e non accenna a migliorare. MSF chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto di facilitare l'ingresso di carburante a Gaza e di garantire una consegna sicura alle strutture sanitarie. La situazione del sistema sanitario a Gaza è stata gravemente compromessa dal blocco israeliano, una condizione che deve cessare immediatamente. Pascale Coissard, coordinatrice di MSF per l'emergenza a Gaza, ha dichiarato: "Senza carburante, questi neonati rischiano di morire. I bambini nelle incubatrici necessitano di un'elettricità continua per i ventilatori che garantiscono la loro sopravvivenza. Sono già in uno stato di estrema vulnerabilità e qualsiasi trasferimento in altri ospedali metterebbe a rischio immediato le loro vite. È inaccettabile esporre i bambini a questo rischio, una diretta conseguenza del blocco israeliano e del saccheggio criminoso delle forniture salvavita."

La comunità internazionale deve agire con urgenza per garantire che la crisi umanitaria a Gaza non si aggravi ulteriormente. La vita di centinaia di innocenti è in pericolo e ogni minuto conta.