Nazionale

Gianluca Giuliano, Ugl: "Medici e infermieri italiani tra i meno pagati dei Paesi Ocse"

2024-12-16

Autore: Marco

Medici e infermieri italiani tra i meno pagati nei Paesi Ocse

Medici e infermieri italiani sono tra i meno pagati nei Paesi Ocse, una denuncia pesante che arriva da Gianluca Giuliano, segretario nazionale Ugl Salute. Durante la presentazione del III Rapporto sulla 'Salute e il sistema sanitario', realizzato in collaborazione tra Eurispes e l'ente di previdenza dei medici, Enpam, Giuliano ha sottolineato la necessità di intervenire rapidamente per rivalutare le retribuzioni del personale sanitario.

Dati allarmanti sui salari

I dati contenuti nel rapporto sono allarmanti: il reddito annuale dei medici specialisti italiani risulta essere il 22% inferiore alla media dei colleghi nei paesi Ocse, con penalizzazioni significative rispetto a nazioni come Svizzera, Olanda, Germania e Irlanda. Anche il guadagno medio degli infermieri ospedalieri è preoccupante, essendo oltre il 22% al di sotto della media Ocse.

Richiesta di intervento

"È inaccettabile che non si riesca a intervenire in modo concreto per risolvere questa situazione - ha affermato Giuliano - colmare queste differenze di trattamento non è solo una questione salariale, ma diventa un valore imprescindibile per garantire un sistema sanitario nazionale competitivo e sostenibile."

Emergenza sanitaria e stipendi inadeguati

Nonostante l'emergenza sanitaria globale che abbiamo vissuto, i professionisti del settore continuano a soffrire a causa di stipendi inadeguati. In questo contesto, l'attenzione sulle condizioni lavorative dei medici e infermieri è più che mai necessaria. Se non si agisce tempestivamente, rischiamo di vedere un’ulteriore fuga di cervelli verso paesi dove le opportunità di lavoro e le retribuzioni sono significativamente migliori.

Investire nei professionisti della salute

L'Italia, per mantenere la qualità del suo sistema sanitario, deve riconoscere l’importanza dei suoi professionisti, investendo nella loro valorizzazione economica e professionale. Solo così si potrà garantire un futuro sano e forte per la medicina italiana.