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Guerra in Siria: Khamenei accusa gli USA e Israele

2024-12-11

Autore: Giovanni

"Ciò che è accaduto in Siria è stato orchestrato nelle sale di comando degli Stati Uniti e di Israele". Queste le parole della Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro a Teheran con centinaia di partecipanti. Khamenei ha sottolineato che un governo di un paese vicino alla Siria ha avuto un ruolo chiaro e continua ad averlo, evidenziando la responsabilità internazionale nella crisi siriana.

Nel contesto di questa situazione complessa, Mohammad al-Bashir, capo del governo di transizione siriano, ha invitato i milioni di rifugiati siriani a tornare nel loro paese, promettendo che l'alleanza islamica garantirà i diritti di tutti i gruppi religiosi.

Dopo la caduta di Bashar al-Assad, sono stati condotti 480 raid israeliani in 48 ore per smilitarizzare la Siria. Netanyahu ha giustificato i bombardamenti come necessari per evitare che l'arsenale siriano finisse nelle mani dei jihadisti, suscitando forti condanne da parte di Iran e Turchia, che hanno denunciato queste azioni come "incursioni illegali". La Casa Bianca ha comunicato una riunione straordinaria del G7, presieduto dall'Italia, per affrontare la crisi.

Un aspetto significativo di questa situazione è il coinvolgimento oramai visibile di giornalisti israeliani che sono entrati in Siria per documentare la situazione a Tel Qudna, dove le forze israeliane hanno preso posizione dopo l'abbandono dell'esercito regolare siriano. Le forze israeliane, guidate dal colonnello Beni Kata, hanno chiarito che non sono in Siria per conquistare, ma per garantire la sicurezza della regione, in seguito agli eventi del 7 ottobre.

Da Ankara, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso positività riguardo a un potenziale cambiamento in Siria dopo la caduta del regime di Assad, promettendo un attento monitoraggio del ritorno dei rifugiati siriani. Ha dichiarato: "Non abbiamo mai lasciato soli i nostri fratelli e sorelle in Siria".

In un contesto geopolitico complesso, Khamenei ha anche avvertito che l'indebolimento della "resistenza" anti-israeliana non comprometterà il potere dell'Iran, che continuerà a crescere nonostante le sfide in corso.

Infine, la Russia ha ribadito che la sua operazione militare in Ucraina rimane la priorità principale, nonostante le incertezze in Siria post-Assad, evidenziando le tensioni e le interconnessioni tra i conflitti in diverse regioni del mondo. Questo scenario volatile continua a evolversi, con implicazioni ben oltre i confini siriani.