I Cinquemila Minori Scomparsi Ogni Anno: Una Problematica Dall'Impatto Drammatico
2024-12-23
Autore: Maria
In Italia, ci sono quasi ventimila minori stranieri non accompagnati, un dato allarmante aggiornato a ottobre. Provenienti principalmente da paesi come Egitto, Ucraina, Gambia, Tunisia, Guinea e Costa d'Avorio, questi ragazzi non possono essere espulsi occultamente. Necessitano di assistenza, istruzione e opportunità di integrazione e lavoro.
Purtroppo, molti di loro si sottraggono a queste opportunità. Il timore di essere denunciati o espulsi li spinge a nascondersi, con la conseguenza inquietante che ogni anno, circa cinquemila minori scompaiono nel nulla, come sottolineato da Chiara Cardoletti dell'UNHCR.
Quando si ritrovano abbandonati in strada, il rischio è che vengano coinvolti nella criminalità. Affrontare seriamente questo problema significa non solo dar loro una chance di futuro, ma anche migliorare la sicurezza delle comunità che li accolgono. È importante sottolineare che, sebbene alcuni immigrati dichiarino un'età inferiore per evitare il rimpatrio, questo non giustifica in alcun modo l'inerzia generale sul tema.
Il fatto che i minori non accompagnati diventino adulti senza supporto adeguato li espone a una vita da clandestini, peggiorando la loro situazione. Tuttavia, l'Italia continua a dimostrarsi un Paese solidale, con diverse comunità che fanno del loro meglio per accoglierli e sostenerli in percorsi formativi e lavorativi.
Nondimeno, l'iter burocratico è estremamente complesso. Gli studi hanno evidenziato come un minorenne possa ricevere immediatamente un permesso di soggiorno, richiedere protezione internazionale e avanzare domande d'asilo. Ma al compimento della maggiore età, se non ha seguito un percorso di integrazione ben definito, rischia di veder rifiutata la conversione del suo permesso. Di conseguenza, potrebbe trovarsi nella condizione di irregolarità.
Un problema frequentemente riscontrato è che, pur ottenendo un permesso di soggiorno, questo non venga mai formalizzato a causa di richieste di integrazione da parte degli uffici, che l'ex minore non può soddisfare senza accesso a determinate piattaforme.
La legge Zampa del 2017 ha cercato di affrontare questo problema, introducendo una continuazione del supporto per i minori stranieri che, raggiunta la maggiore età, necessitano di assistenza per completare il loro percorso di integrazione. Tuttavia, solo meno del 20% di chi ne avrebbe diritto fa richiesta di questo prosieguo. La paura di affrontare una burocrazia complessa e i requisiti severi scoraggiano ulteriormente i potenziali beneficiari.
I motivi sono molteplici: requisiti troppo stringenti, discrezionalità eccessiva nei tribunali minorili e ritardi da parte dei servizi sociali contribuiscono a creare un labirinto in cui molti di questi giovani si perdono, con conseguenze devastanti per il loro futuro.
È essenziale che la società civile e le istituzioni collaborino per garantire che questi minori non scompaiano, offrendo loro un supporto concreto e un'opportunità reale di integrazione. Dobbiamo agire ora per evitare che altri cinquemila diventano statistiche drammatiche della nostra indifferenza.