
Il medico di famiglia ha un'attesa di 17 giorni: la paziente si rivolge al bar dell'ospedale
2025-04-07
Autore: Matteo
URBINO – «Lei è un dottore? Per favore, può aiutarmi a capire l'esito di questi esami?» La scena è tragicamente rappresentativa della crisi del sistema sanitario in Italia e si svolge nel bar dell'ospedale di Urbino, dove una signora over 60 ha cercato aiuto. Dopo aver contattato il suo medico di base e aver ricevuto come risposta un'attesa di ben 17 giorni, ha deciso di tentare l'impossibile: trovare un dottore mentre si godeva un caffè e una brioche.
«Volevo capire se dovevo cambiare la cura, non potevo aspettare 17 giorni», ha lamentato. Questa situazione mette in luce un problema allarmante nella sanità locale: l'attesa per una visita dal medico di base può essere insostenibile e andare al pronto soccorso, se non c'è una grave emergenza, non sempre è fattibile a causa dei tempi di attesa interminabili.
Dal registro dell'area vasta risulta che a Urbino, aggiornato ad aprile 2025, ci sono solo 10 medici di famiglia, ma solo 5 sono disponibili per nuovi pazienti. Nella vicina Fermignano la situazione è leggermente migliore, ma non molto. Le persone sono costrette ad affrontare lunghe attese e inesplorabili sistemi sanitari.
Sempre a Urbino, un episodio increscioso si è verificato in uno studio medico di Vallefoglia, dove si è rischiata una rissa tra pazienti in attesa e quelli che desideravano saltare la fila. La pressione nella sala d'attesa era palpabile, evidenziando la frustrazione dei cittadini verso un sistema che sembra sempre più letto alla speranza.
La crisi è aggravata dai pensionamenti dei medici, che hanno lasciato il servizio senza un adeguato ricambio. I nuovi medici, spesso ingaggiati con contratti a breve termine, trovano difficile affermarsi e molti di loro non sono disposti a trasferirsi in una zona dove il mercato immobiliare è complicato da affrontare. A Tavullia, per esempio, il Comune ha preso l'iniziativa di offrire spazi gratuiti ai nuovi medici, dimostrando che un approccio proattivo può forse alleviare il problema, ma ci vuole ben di più per risolvere una crisi che sembra senza fine.
In un contesto in cui la salute pubblica dovrebbe essere una priorità, i cittadini continuano a cercare risposte in modo creativo, persino nel bar dell'ospedale. Una triste testimonianza di come la società stia reagendo a una crisi sanitaria sempre più critica.