Scienza

Il ricercatore senigalliese Nicolas Di Leo: una rivoluzione nel trattamento del diabete?

2024-10-14

Autore: Giovanni

Nicolas Di Leo, un promettente ricercatore originario di Senigallia, sta guadagnando un'attenzione crescente nell'ambito della ricerca accademica internazionale. Specializzato in biologia molecolare, ha concentrato i suoi studi sul metabolismo, la longevità e l'invecchiamento, settori di grande importanza nell'affrontare le sfide della salute moderna.

Dopo aver conseguito la laurea in un prestigioso corso magistrale, trascorrendo due anni tra l'Istituto Karolinska e l'Università di Cambridge, attualmente collabora con il noto ricercatore David Sabatini, lavorando sia a Praga che a Boston. Recentemente, Di Leo ha contribuito a uno studio pubblicato sulla rinomata rivista Science Translational Medicine, il quale ha rivelato che le persone affette da diabete di tipo 2 presentano livelli ridotti di una proteina fondamentale, la creatina chinasi, che ha un ruolo cruciale nel metabolismo della creatina nei muscoli.

La creatina è un composto naturalmente prodotto dal corpo e presente anche in alimenti come carne e pesce. È conosciuta per i suoi benefici nel migliorare le prestazioni fisiche, poiché favorisce un'energia più duratura durante l'attività fisica. Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato un legame tra l'elevata concentrazione di creatina nel sangue e il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, sollevando interrogativi sull'utilizzo degli integratori di creatina.

La recente ricerca di Di Leo e colleghi chiarisce che le persone con diabete di tipo 2 non solo hanno minori livelli di creatina chinasi, ma questo deficit compromette anche la funzionalità dei mitocondri, le "centrali energetiche" delle cellule. I mitocondri meno efficienti significano una ridotta produzione di energia e un aumento dello stress cellulare, fattori critici per la salute muscolare.

Uno degli aspetti più affascinanti dello studio è la scoperta che i cambiamenti nei livelli di creatina chinasi influenzano non solo il metabolismo della creatina, ma anche l'aspetto morfologico dei mitocondri stessi. Questi risultati suggeriscono che il diabete di tipo 2 non è solo una conseguenza di una cattiva gestione della creatina, ma contribuisce attivamente al deterioramento delle capacità energetiche cellulari.

Di Leo mette in evidenza che la supplementazione di creatina potrebbe non rappresentare un rischio per la maggior parte delle persone e sottolinea che la creatina potrebbe addirittura essere benefica, suggerendo che un intervento farmacologico mirato sulla creatina chinasi potrebbe rivelarsi utile in futuro per trattare malattie metaboliche come l'obesità e il diabete.

Questa scoperta potrebbe rivoluzionare l'approccio terapeutico per milioni di pazienti in tutto il mondo, rappresentando una luce di speranza per chi vive con il diabete. Segui l'avventura scientifica di Nicolas Di Leo su LinkedIn e Instagram per ulteriori aggiornamenti sulle sue ricerche straordinarie!